Si prospetta un anno complesso per Huawei. La società cinese è intenzionato a non vendere la sua divisione di telefonia e lo ha già ribadito in più occasioni: ma i tempi si annunciano difficili.
Secondo Nikkei il gigante di Shenzhen avrebbe comunicato ai suoi fornitori di componenti che costruirà (molti) meno telefoni quest’anno rispetto al 2020. Huawei ordinerà infatti componenti sufficienti per costruire circa 70-80 milioni di dispositivi per il 2021. Si tratta di un calo del 60% rispetto ai 189 milioni di unità spedite lo scorso anno, già in considerevole calo rispetto ai 240 milioni di telefoni venduti nel 2019.
Anche il mix di prodotti ne risentirà, con una probabile diminuzione di smartphone di fascia alta. Il motivo è sempre lo stesso: Huawei ha grandi difficoltà a procurarsi componenti necessari per costruire telefoni 5G, quindi dovrà concentrarsi sui dispositivi 4G. I modelli 5G nel 2021 continueranno a essere prodotti, ma in quantità minore. Proprio ieri alcune fonti dell’industria ha sottolineato come il modello Huawei P50 potrebbe arrivare in ritardo, proprio a causa di ritardi nelle forniture.
Ciò potrebbe portare a una riduzione ancora maggiore del numero totale di telefoni costruiti, fino a 50 milioni. Honor, d’altro canto, ormai svincolata a livello proprietario da Huawei, potrebbe invece spingere sull’acceleratore. Ha ormai un ampio accesso a tutti i componenti più importanti e starebbe trattando con Google per il ritorno dei Google Mobile Services.
Anche dagli Usa non arrivano buone notizie. All’inizio di questo mese, la candidata alla segretaria al Commercio del presidente Biden, Gina Raimondo, aveva dichiarato di non veder “alcun motivo” per revocare le restrizioni commerciali a Huawei, ribadendo che la società rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale.