Di primo acchito, il Mate 10 Pro concretizza il percorso di crescita attuato da Huawei in termini di design, prestazioni e maturità di brand. Lo smartphone usa un linguaggio estetico più evoluto rispetto a quanto visto finora, mantenendo saldi alcuni elementi distintivi (per esempio la doppia fotocamera posteriore) e introducendo novità a tutto tondo, sia all’esterno sia all’interno del dispositivo. Il Mate 10 Pro è un passo in avanti sotto ogni punto di vista. D’altra parte, il progetto trae origine dalla domanda che si è posta Huawei: “Come possiamo andare avanti?”
Le risposte sono molteplici e partono dall’esperienza di utilizzo per arrivare fino al cambiamento di paradigma da “smart” a “intelligente”. Sì, perché il Mate 10 Pro porta a battesimo la nuova generazione di processori sviluppata da Huawei e prodotta da Hisilicon (controllata dall’azienda cinese): il Kirin 970. Questo chipset non è una Cpu ma un Npu, ossia una Neural Processing Unit che integra ben 5,5 miliardi di transistor e assicura un incremento di prestazioni fino al 50% superiori, andando a consumare il 20% in meno e occupando un’area del 40% in meno rispetto al Kirin 960 finora impiegato.
Il merito va al processo produttivo a 10 nm e all’architettura che si affida a un’impostazione octa core (quattro core Cortex A73 a 2,4 GHz e altrettanti Cortex A53 a 1,8 GHz) a cui si somma l’unità Npu capace di erogare potenza di calcolo di 1,92 Teraflop (mille miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo). Questa unità altamente specializzata è perfetta per supportare operazioni impegnative in tempi estremamente ridotti, quindi al servizio dei processi di machine learning (in ultima analisi dell’intelligenza artificiale) alla base di Android e delle personalizzazioni attuate da Huawei sul Mate 10 Pro. A tutto ciò si aggiunge il reparto grafico Mali-G72 MP12, ancora più efficiente rispetto al passato, e la Ram di 6 GB, oltre ai 128 GB di storage espandibili con microSD e che non vanno a togliere posto nemmeno al reparto dual Sim.
Pronto al futuro
Il Kirin 970, anima e cuore del Mate 10 Pro, è la base con cui Huawei ha dato vita alla Emui 8.0, fondata su Android 8.0, corredata dalla capacità di identificare e e imparare dalle abitudini di utilizzo dell’utente. Il nuovo smartphone segue una serie di principi di sviluppo: riconosce in tempo reale il contesto d’uso, riduce al massimo il fabbisogno energetico per i compiti impegnativi (per esempio realtà aumentata o virtuale) e supporta piattaforme di apprendimento del linguaggio e di riconoscimento degli oggetti fisici.
Come spiega Huawei, si tratta di passare da un ambito di Cloud AI, nel quale l’app invia a un web service le informazioni per riconoscere elementi, a uno di Mobile AI, ossia con il dispositivo mobile in grado di fornire gran parte delle funzioni in locale aumentando in modo sensibile i tempi di risposta e la reattività delle funzioni. A questo è rivolta la necessità di profondere prestazioni super attraverso il Kirin 970, raggiunte anche con ottimizzazioni specifiche tra cui l’attitudine a predire i comportamenti dell’utente, individuare in modo intelligente i contesti di utilizzo, comprendere le necessità di funzionamento e allocare in modo dinamico ed efficace le risorse disponibili.
Il tutto supportato dal reparto Lte cat.18 che permette di navigare sulle reti cellulari alla velocità massima di 1,2 Gbps. Citiamo infine la batteria da 4.000 mAh ad elevata autonomia (Huawei dichiara che è sufficiente per riprodurre video per 20 ore, chiamare in 3G per 30 ore o navigare in 4G per 20 ore) e dotata del sistema Supercharge (58% di ricarica in 30 minuti).
Impostazione dual
Uno dei primi ambiti nel quale si prova in modo empirico la potenza offerta dal Kirin 970, anche in ottica di intelligenza artificiale, riguarda il reparto imaging del Mate 10 Pro. L’app di gestione ha spostato l’attenzione dall’impronta tecnica in favore di un approccio “smart” sul punta e clicca. Anche in questo caso Huawei ha definito l’inizio dell’era della “intelligent photography” senza rinunciare a tutta la qualità di Leica solo sfruttando la Npu per affidare al processore la scelta in automatico delle impostazioni di scena migliori e della messa a fuoco, sfruttando i metodi a fase, laser, contrasto e profondità.
In sostanza il Kirin 970 si preoccupa di configurare la modalità di scatto in modo ottimale a seconda delle peculiarità della scena: il tutto avviene in tempo reale, senza latenze. E lo scatto è rapidissimo. Merito dello schema di imaging composto dalla Npu e dai due sensori assistititi ciascuno da un processore d’immagine (Isp) con prestazioni del 25% superiori rispetto a quelli utilizzati finora da Huawei.
Nel dettaglio, l’impostazione dual camera di Leica Summilux-H ora può contare su un’apertura di F/1.6 su entrambi i sensori rispettivamente da 12 Mpixel (colori, dotato di stabilizzatore ottico) e 20 Mpixel (bianco/nero). Altri interventi riguardano un nuovo algoritmo più efficace di riduzione del rumore e un “motore” software che assicura colori più fedeli. Infine, il bokeh è stato introdotto anche con la fotocamera anteriore in virtù delle potenzialità del Kirin 970. Processore che interviene anche nelle operazioni di elaborazione e riconoscimento delle immagini: basti pensare che è capace di trattare oltre 2mila immagini in un minuto, laddove i principali concorrenti arrivano a un risultato di circa la metà.
Nuovi stilemi
Il Mate 10 Pro introduce una serie di nuovi stilemi estetici per quanto riguarda Huawei. A iniziare dalle cornici del display Amoled da 6 pollici (formato 18:9, 1.080×2.160 pixel) ridotte del 40%, rispetto al Mate 9 così il form factor dello smartphone è simile a un modello da 5,5″. Il pannello Full View è Hdr 10, per un’esperienza visiva di qualità superiore. Entrambi i lati del Mate 10 Pro sono in vetro Gorilla Glass, incastonati sul frame in alluminio con certificazione IP67 (resistente alla polvere e alle immersioni in acqua dolce per 30 minuti fino a 1 metro). Sul dorso fa la sua comparsa una “striscia” in corrispondenza delle fotocamere come elemento estetico, proprio sopra al sensore di impronte circolare.
Spazio all’8
Come citato in precedenza, il Mate 10 Pro è animato da Android 8.0 Oreo con interfaccia Emui 8.0. Quest’ultima riprende lo stile classico di Huawei, perfezionando alcuni dettagli grafici e andando a introdurre il motore di machine learning in abbinata con il processore Kirin 970. Alcune funzioni però meritano di essere approfondite. Tra cui la modalità Easy Projection: attraverso un cavo Usb-C/Hdmi si può collegare lo smartphone a un monitor ottenendo su quest’ultimo un’impostazione simil-Pc. Non c’è bisogno di dock o di moduli aggiuntivi e via Bluetooth si possono collegare mouse e tastiera così da avere un surrogato del desktop. Funziona anche con i proiettori e le Tv. L’approccio è interessante anche perché mantiene attivo il Mate 10 Pro, indipendentemente da ciò che si vede sul monitor esterno.
Altra funzione interessante è la Easy Talk, operativa in automatico e che provvede, appoggiandosi alla Npu, a equalizzare il microfono della sezione telefonica al fine di garantire sempre la migliore qualità di invio del parlato. E si ottengono risultati eclatanti. Nel caso di ambienti rumorosi, il frastuono viene eliminato isolando solo la voce; nel caso si sussurri, invece, il processore provvede ad amplificare il parlato a vantaggio dell’interlocutore.
Infine, lo Smart Split Screen permette di suddividere lo schermo tra due app direttamente dal pannello delle notifiche: compare un’icona che attiva la modalità doppia. Funziona con tutte le applicazioni già ottimizzate per la modalità split screen. Con il Mate 10 Pro si apre una nuova stagione, perché il supporto all’IA del Kirin 970 ha dato vita a un progetto di creazione dell’ecosistema che mira a coinvolgere gli sviluppatori affinché ottimizzino le loro app per la nuova piattaforma mobile. Ha già aderito Microsoft con Translator, che provvede a eseguire il riconoscimento di foto e scritte in locale e non più in remoto via cloud. Ma proprio qui sta la sfida per Huawei, che ora si pone non solo come produttore di dispositivi ma anche come aggregatore di developer, il tassello fondamentale che mancava nel percorso di sviluppo del brand e dell’azienda.
Prezzo e disponibilità
Huawei Mate 10 Pro sarà disponibile in Italia a partire da metà novembre al prezzo di 849 euro.