Huawei Mate 20 Pro: la recensione di Cellulare Magazine

Se dopo più di due mesi abbondanti di utilizzo del Huawei Mate 20 Pro mi chiedeste di elencare le tre cose che mi sono rimaste impresse e che potrebbero giustificare l’acquisto di questo smartphone, non avrei dubbi: fotocamera, processore e batteria. Tutte insieme, inseparabilmente. Perché se è vero che questo smartphone nasce sotto il segno evoluto dei tre sensori fotografici Leica (grandangolo, ultrawide e zoom), il primo impatto con l’autonomia è in grado di cambiare la giornata al chiacchierone più incallito, mentre la potenza bruta della Cpu unita all’intelligenza della doppia Npu permette prestazioni assai elevate. In più, Huawei presenta un display Oled da 6,39 pollici con risoluzione di 2K (ossia di 3.120×1.440 pixel) e una screen ratio di 19,5:9. con bordi curvi e con un notch che non passa inosservato.
A tali pilastri si aggiungono novità che confermano come il reparto ricerca e sviluppo del colosso cinese dorma poche ore a notte: il sensore per le impronte digitali è stato annegato con successo sotto il display e tolto dalla scomoda posizione posteriore; lo smartphone supporta la ricarica wireless veloce e, in più, è in grado di effettuare la reverse charge, cioé di ricaricare un altro dispositivo (telefono, accessorio, di Huawei o di altra marca) semplicemente appoggiandolo al dorso. Infine, con Mate 20, esordisce un nuovo formato di espansione di memoria. Sono le NM card o nano card, si inseriscono nello stesso vano utilizzato dalle Sim e sostituiscono le storiche microSD.

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Huawei Mate 20 Pro: tre fotocamere

Mate 20 Pro offre tre sensori collocati con geometrico design sul retro della scocca: ci sono una fotocamera grandangolare da 40 Megapixel f/1.8, un sensore ultragrandangolare da 20 Megapixel f/2.2 e un tele da 8 Megapixel f/2.4 con Ois. Sparisce il sensore dedicato al bianco e nero. I tecnici di Huawei sostengono che la nuova fotocamera principale da 40 Megapixel sia evoluta e luminosa a tal punto da non aver più la necessità di ricevere informazioni univoche sul bianco e nero. Al banco di prova questa affermazione appare vera, anche se il fascino di uno scatto b&n nativo in certe situazioni un po’ ci è mancato.
L’intelligenza artificiale del nuovo processore Kirin entra di forza nel segmento fotografico: è capace di riconoscere fino a 18 situazioni, distinguendo persone, animali, panorami, cibo, fiori e altro. Quando viene attivata nelle impostazioni l’AI determina in automatico la modalità di scatto più consona all’inquadratura. È possibile avvalersi di uno zoom ottico fino a 3x, di un sistema ibrido che arriva a 5x e di una modalità interamente digitale che porta l’inquadratura a 10x, pur se con l’apparizione di qualche artefatto. Bisogna dare merito a Huawei di aver integrato un sistema di lenti molto complesso ed evoluto ma che, all’utente, appare semplice e intuitivo da utilizzare. E non è poco!
Le immagini possono poi essere visualizzate sul display Amoled da 6,39 pollici che occupa quasi tutta la parte frontale del dispositivo: ha colori saturi ma naturali e, soprattutto, si legge molto bene anche quando viene colpito da luce diretta. Nella parte superiore c’è un notch particolarmente importante che ospita una schiera numerosa di sensori, utili per il riconoscimento facciale e per realizzare i selfie (c’è infatti una camera anteriore da 24 Megapixel). Ecco perché l’area solitamente destinata alle icone di notifica appare sacrificata e non ben leggibile, e ciò rappresenta uno dei pochissimi difetti di questo modello.
Sotto al display per la prima volta è stato posizionato il sensore delle impronte digitali. La soluzione funziona bene e lo sblocco è veloce, anche se bisogna abituarsi ad appoggiare il polpastrello nel modo corretto affinché venga riconosciuto al primo colpo. Sempre a proposito di sicurezza, Mate 20 Pro offre altre due opzioni molto utili: spazio privato è un’area del telefono alla quale accedere con l’impronta digitale, mentre file in cassaforte consente di proteggere da orecchie e sguardi indiscreti foto, audio, video e altri file personali.

Confezione, design e qualità costruttiva

La qualità costruttiva di Huawei Mate 20 Pro è da 10 e lode. Materiali di pregio, con ampio uso del vetro e un Optical Pattern sul retro della scocca per giocare con la luce e le ombre, così da ottenere un effetto ottico iridescente. Lo schermo è incurvato sui bordi verticali, mentre nella parte posteriore la disposizione degli obiettivi della fotocamera conferiscono un aspetto caratteristico e ben distinguibile a tutto lo smartphone.

Display

Display FullView Oled da 6,39”con aspect ratio di 19,5:9. L’ampia superficie in vetro del pannello (risoluzione 1.440×3.120 pixel, 538 ppi) è interrotta solo dal notch che toglie spazio alla linea solitamente riservata alle notifiche. C’è la modalità Tonalità Naturale” che usa il sensore frontale RGB per leggere il punto di bianco della luce ambientale e compensare il bilanciamento del bianco in real time.

Fotocamera

Tre fotocamere per foto al top. Le lenti grandangolari e supergrandangolari restituiscono ottimi scatti e, soprattutto, non distorcono le linee prospettiche in modo fastidioso, grazie anche a un’ottimizzazione software perfetta. Il tele offre risultati estremamente soddisfacenti fino al 3x ottico o al 5x ibrido, mentre denota artefatti utilizzando il 10x digitale. La modalità notte, invece, è da strapparsi i capelli per precisione e luminosità.

Audio e ricezione

L’audio della capsula auricolare è sempre forte e connotato da estrema chiarezza. Il vivavoce è sufficientemente forte ma c’è da segnalare come lo speaker sia posizionato in prossimità della presa Usb Type-C. Ciò significa che se ascolterete musica mentre lo smartphone è in carica (e la presa occupata) le prestazioni ne risentiranno leggermente. Lo speaker non è stereo.

Batteria

Finalmente una batteria (da 4.200 mAh) che non solo arriva a sera ma permette quasi un’altra mezza giornata di autonomia. Si ricarica al 70% in meno di 30 minuti. Perderete l’abitudine di controllare continuamente la percentuale di carica durante al giorno, abbattendo lo stress da batteria scarica. Voto pieno!

Prestazioni

L’anima hardware di Mate 20 Pro è potente e veloce: 6 GB di Ram, 128 GB di Rom e un processore, il Kirin 980, che va a mille. Non ci sono rallentamenti, tutto scorre fluido senza la minima latenza a cui ci avevano abituato le generazioni precedenti. In più, il doppio processore neurale si occupa di gestire l’intelligenza artificiale che, oltre al comparto fotografico, viene applicata anche alla gestione dell’energia e alle modalità d’uso del singolo consumatore. Per ottimizzare e personalizzare l’utilizzo complessivo dello smartphone. Mate 20 Pro supporta la carica rapida wireless da 15W, la soluzione di ricarica wireless più rapida del settore e il wireless reverse charging.

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Il giudizio di Cellulare Magazine: Huawei Mate 20 Pro

Huawei Mate 20 Pro è uno smartphone che non teme confronti. La sezione fotografica assicura le prestazioni di un obiettivo zoom 16-270 mm, la batteria va oltre la giornata di autonomia, il processore è potente e parco nei consumi. C’è una innumerevole quantità di personalizzazioni e tanta attenzione alla sicurezza dei dati. L’evoluzione tecnologica di Huawei Mate 20 Pro e le sue innovative caratteristiche gli permettono di aggiudicarsi quattro dei nostri Awards: Hi-tech, Display, Photo e Design.
Il prezzo, naturalmente, raggiunge vette storiche, sfondando la quota psicologica dei 1.000 euro.

PRO

  • La batteria da 4.200 mAh assicura un’eccellente autonomia
  • La fotocamera restituisce scatti quasi perfetti. Stupisce la modalità notte
  • Il sensore delle impronte è sotto lo schermo

CONTRO

  • L’ampio notch impedisce una buona visualizzazione delle notifiche
  • Manca il jack da 3,5 mmm per le cuffie

9 Voto Finale