Huawei Mate X: lancio rinviato. E quello che si legge scorrendo le principali agenzie di stampa e i feed dei siti Internet internazionali in queste ore. Qualcuno si spinge addirittura a interpretazioni un po’ azzardate e scrive che la decisione sarebbe stata presa per “evitare la figuraccia fatta da Samsung”.
La realtà come sempre sta nel mezzo: certo, le dichiarazioni rese da Vincent Peng, senior vicepresident di Huawei al Wall Street Journal e alla Cnbc recitano: “We don’t want to launch a product to destroy our reputation” (non vogliamo lanciare un telefono che distrugga la nostra reputazione), confermando un approccio cauto e responsabile del produttore cinese.
A dire il vero Huawei non aveva mai confermato l’arrivo di Mate X a giugno: quando il telefono era stato presentato, nel corso del Mobile World Congress di Barcellona, dietro alle spalle di Richard Yu, Ceo del gruppo, era apparsa – come data di uscita – la data di un generico “mid year” (metà anno). Quando poi Cellulare Magazine era riuscito a provare per qualche ora il nuovo modello, la divisione italiana di Huawei era stata chiara fin da subito, sottolineando che la data più probabile per l’uscita dello smartphone sarebbe stata quella di settembre.
C’è un aspetto più rilevante: lo smartphone più prestigioso ed innovativo di Huawei necessita della giusta cornice per essere lanciato e l’attuale momento storico mal si coniuga con il clima di attesa e di incertezza che regna nei rapporti fra la compagnia di Shenzen e l’amministrazione americana.
Il ban di Trump a Huawei, la proroga di 90 giorni concessa nelle ore seguenti alla decisione e le discussioni riguardanti i dazi e i rapporti commerciali fra Cina e Usa hanno in questi giorni il sopravvento. Meglio attendere una cornice più stabile e quello sprazzo di sereno che tutti auspicano possa arrivare entro agosto. Ecco perché un lancio a settembre continua a restare possibile e probabile.
A prescindere dalle evoluzioni che prenderà la vicenda Huawei-Trump, Cnbc afferma che Mate X non avrà problemi nell’ottenere la licenza per il sistema operativo Android e per i suoi servizi, essendo stato presentato prima dell’inserimento di Huawei nella entity list americana.