Huawei Mobile Services: non è un’app store ma un ecosistema completo

Nel pomeriggio di oggi si è svolta una videoconference internazionale che ha visto protagonisti i Huawei Mobile Services, l’ecosistema di app creato da Huawei, con l’intervento di Jaime Gonzalo, Vice President, Mobile Services Europe Huawei Consumer Business Group e Jervis Su, CEO di Aspiegel Limited e anche lui Vice President, Mobile Services Huawei Consumer.

Il punto della situazione

Il focus di questa conference era ovviamente di fare il punto sul nuovo ecosistema di app, il Huawei Mobile Services, prevedendo anche una sessione di domande e risposte con giornalisti di tutto il mondo.

A presentare i servizi di Huawei è Jaime Gonzalo che, attraverso una serie di slide, ha mostrato la sua idea del nuovo ecosistema, che non comprende dunque solo app ma anche servizi e che, soprattutto, si rivolge non solo agli smartphone ma a tutto l’ecosistema di Huawei che comprende tablet, laptop, televisori e automotive.

Si parte con qualche numero che mostra quanto siano in crescita gli utenti attivi su smartphone e il numero di sviluppatori che si sono registrati per portare nuove app sulla piattaforma di Huawei.

Un successo dovuto sia ai numerosi incentivi economici che il produttore cinese ha messo a disposizione, sia per la continua ricerca di contenuti innovativi in ambito video ma anche per quanto riguarda la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale.

Un altro punto importante, sottolineato da Jaime Gonzalo è la presenza di App Store distinti per continente, in modo da poter creare contenuti mirati e quindi più semplici e gratificanti da utilizzare. Nella slide in basso noterete l’assenza del Canada ma presto verrà colmata anche questa lacuna.

Gran parte del merito va soprattutto a Petal Search, il widget per la ricerca delle app. E qui vale la pena anticipare qualche domanda posta alla fine della presentazione. Una delle domande ha infatti riguardato la sicurezza delle app individuate da Petal Search e, in particolare, come ne viene garantita la sicurezza. Ebbene, su questo punto Jaime Gonzalo è stato chiarissimo: “Petal Serch non è un motore di ricerca per app. Le app individuate da Petal Search sono sicure perché individuate e controllate preventivamente, quindi inserite per essere trovate“. In soldoni, se un’app non è sicura o non è stata controllata da Huawei, non la troverete su Petal Search. Più chiaro di così…

Domande è risposte

In quest’ultima parte vi riassumo brevemente le domande più interessati rivolte ai due esperti di Huawei circa il nuovo ecosistema. Una delle risposte più originali è stata data da Jaime e riguarda la sua visione dei Huawei Mobile Services. L’idea è quella di creare un ecosistema totalmente nuovo, che non sarà una copia degli store esistenti ma seguirà un suo percorso unico e univoco. Molte domande hanno poi riguardato la sicurezza dei pagamenti sia per quanto riguarda l’on-line e l’off-line. In sostanza per quanto riguarda i pagamenti on-line, come ad esempio google Pay, Huawei ha già tutte le infrastrutture che servono (in Cina non ci sono problemi) ma mancano le partnership per esportare la tecnologia. Per quanto riguarda i pagamenti offline non ci sono invece problemi visto che l’ecosistema già supporta i pagamenti con la carte di credito dei principali istituiti bancari.

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Christian Boscolo

Christian Boscolo "Barabba" è stato redattore di K PC Games dove ha recensito i migliori giochi per PC per poi approdare alla tecnologia. Tra le sue passioni, oltre ai videogiochi, il calcio e i buoni libri, c'è anche il cinema. Ha scritto perfino un libro fantasy: Il torneo del Mainar