Ombre cinesi, intrighi politici, interessi planetari. C’è tutto questo dietro la notizia, che filtra da fonti orientali, riguardo all’intento di Huawei di sondare la possibilità di utilizzare, in futuro, un sistema operativo differente da Android.
Al momento si tratta solo di una voce, non ufficiale, ancora lontana da qualsiasi ipotesi di realtà. Tuttavia, guardando alla situazione internazionale, la preoccupazione di Huawei troverebbe due fondamenti: da un lato il recente ostracismo riservato al produttore dal governo americano, sfociato nell’interruzione della trattativa con AT&T per la distribuzione del suo Mate 10, a seguito di timori legati alla sicurezza nazionale. Come riportato dal New York Times, il Congresso americano sarebbe da tempo preoccupato dalle tecniche di spionaggio del governo cinese, e avrebbe fatto pressioni sulla compagnia telefonica statunitense per abbandonare il tavolo delle trattative.
Il secondo motivo di preoccupazione, per Huawei, sarebbe invece il trattamento di recente riservato a Zte dal Dipartimento del Commercio USA, che le ha vietato di acquistare componenti prodotti da compagnie americane, per aver commercializzato, pur attraverso società controllate, i suoi prodotti in Iran.
Dunque, le acque in territorio americano restano agitate per tutte le aziende cinesi. Ed è per questo che Huawei avrebbe rivolto la sua attenzione allo sviluppo di un suo sistema operativo, nel malaugurato (ma anche lontano) caso, si palesasse il rischio di perdere la licenza Android.
Voci, niente più, forse anche una precisa strategia di comunicazione, piccole schermaglie da guerra fredda per non correre il rischio di farsi cogliere impreparati. Ma se davvero un nuovo Huawei Os è allo studio, la speranza di tutti, Huawei per prima, è probabilmente quella di non doverlo mai utilizzare.