Huawei P40 Pro rappresenta forse una delle più grandi sfide degli ultimi anni nel mondo degli smartphone. Un dispositivo top di gamma con ambizioni altissime, una scheda tecnica di assoluta eccellenza, design, materiali e colori estremamente piacevoli, un processore potente e una qualità di assemblaggio praticamente perfetta. In più, un prezzo di fascia alta, poiché P40 Pro viene venduto a 1.049.90 euro, nelle colorazioni Silver Frost, Black e Blush Gold.
Tuttavia, si tratta di uno smartphone flagship che per la prima volta accetta e rilancia la sfida della mancanza dei Google Mobile Services, a seguito del ban americano subito dal produttore cinese lo scorso maggio. Il luogo dei GMS ci sono i Huawei Mobile Services, concentrati in un’app gallery sempre più ricca, giorno dopo giorno, ma non ancora in grado di sostituire in toto la mancanza delle app di Big G. Per questo motivo Huawei non è andata troppo per il sottile e per il suo P40 Pro ha scelto il miglior display, il miglior processore e il miglior gruppo ottico oggi disponibile e una rinnovata (e più convincente) interfaccia emui 10. Per il lancio di questo modello il produttore di Shenzhen ha anche previsto una interessante promozione a supporto delle vendite. Tutti coloro che acquistano un modello P40 o P40 Pro entro il 4 maggio ricevono in omaggio lo smartwatch Watch GT 2.
- Huawei P40 Pro utilizza i Huawei Mobile Services (HMS)...
- Questo dispositivo utilizza i Huawei Mobile Services...
- [Compatibile con Huawei P40 Pro] – Perfettamente...
Huawei P40 Pro è uno smartphone dotato di un display Oled da 6,58 pollici con refresh rate di 90Hz e risoluzione di 1.200×2.640 pixel e densità di 475ppi. Sotto il display c’è un sensore delle impronte digitali in grado di offrire un’area del 30% più ampia e una velocità e precisione del 30% superiore. Spostandoci sul retro troviamo quattro obiettivi così disposti: un sensore principale da 50 Megapixel, un 23mm, f/1.9, OIS; una cine camera ultra grandangolare da 40 Megapixel, 18mm, f/1.8, un tele periscopico da 12 Megapixel (125mm, f/3.4) più un sensore ToF. Non manca il supporto al time lapse in 4K e allo slow motion fino a 7.680 frame al secondo.
Huawei P40 Pro e i servizi di Google
Si può vive senza i servizi di Google? La domanda sembra semplice, ma la risposta è complessa. Indubbiamente per un prodotti di questo prezzo l’assenza di YouTube o Maps in versione app costituisce una lacuna, ed è inutile girarvi incontro. Dall’altro l’App Gallery, ovvero lo store di contenuti di Huawei, si sta progressivamente arricchendo di tutte le principali applicazioni. Mancano ancora le app di alcune banche, forse la cosa di cui si rischia di sentire forzatamente la mancanza.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei servizi di Google, che non sono preinstallati, c’è TrovApp, un’app che funziona come un motore di ricerca e cerca il software disponibile in più direzioni: su APK Pure, sullo store di Amazon, nell’AppGallery stessa e sui siti dei produttori di software. Per i contatti, infine, viene in soccorso Phone Clone, che trasferisce in automatico la rubrica all’impostazione del nuovo telefono se si proviene da un dispositivo Huawei. Nel complesso App Gallery riesce a sostituire integralmente la mancanza dei GMS? No, per ora. Ma offre una valida alternativa e in prospettiva si candida a un ruolo di rilievo: e non solo; anche se la situazione di empasse con l’amministrazione americana si dovesse sbloccare, niente sarà più come prima e Huawei continuerà a percorrere vie alternative.
Il display di P40 Pro
P40 Pro offre un display Oled da 6,58 pollici definito dal produttore come Quad-curve Overflow: lo schermo ha i bordi arrotondati in tutti e quattro i lati e ciò lo rende bello da vedere, grazie anche a cornici praticamente inesistenti, perché ridotte a pochi millimetri. Offre un’ottima resa del colore, ha un buon punto di contrasto, la saturazione è corretta. Dal menù delle impostazioni si può peraltro intervenire per regolare il bilanciamento del bianco, la saturazione del colore e il contrasto. La curvatura del display è più dolce e meno pronunciata rispetto a quella vista su Mate 30 Pro e ciò impedisce di toccare inavvertitamente un bordo attivando qualche funzione. Inoltre, l’utilizzo delle gesture è fluido e intuitivo, a differenza di quello che accade su alcuni telefoni dove, la transizione dal metallo della scocca al vetro (in particolare negli swipe verticali), rende la funzione un po’ più ostica.
L’hardware di P40 Pro
L’hardware del P40 Pro è mutuato da quello del Mate 30 Pro uscito lo scorso anno: quitroviamo il processore Kirin 990 5G, con 6 GB di Ram e 256 GB di Rom, una dotazione più che sufficiente per assicurare prestazioni sempre all’altezza. Peraltro, il Kirin 990 5G integra il modem 5G direttamente nel chipset, il che porta a una maggiore efficienza energetica rispetto al competitor 5G di Qualcomm. In alcune situazioni di particolare stress, lo smartphone tende leggermente a scaldare anche se ciò non ha mai intaccato la qualità delle prestazioni né influito negativamente sull’autonomia. Sensore delle impronte digitali e face Unlock sono affidabili e velocissimi.
UI Experience
Huawei P 40 Pro propone la tradizionale interfaccia Emui 10.1 che gira su Android 10 Open Sourse. C’è chi la ama e chi la odia. Ma è un classico delle personalizzazione. Al di là di come la si pensi, da un punto di vista più neutrale, non si possono non apprezzare le migliorie introdotte negli ultimi mesi, l’attenzione alla sicurezza, la possibilità di fornire l’accesso alle app con password, impronta digitale o riconoscimento del volto, di criptare alcune aree del telefono per proteggere i file e di utilizzare un doppio account per WhatsApp o Facebook.
La fotocamera: il punto di forza
La smartfotografia rimane il punto fermo dello sviluppo degli smartphone flagship di Huawei. E P40 Pro continua la strada aperta lo scorso anno dal P30 Pro, con interessanti innesti tecnologici e filosofici. Ricapitoliamo: sul retro del telefono ci sono quattro obiettivi con la seguente configurazione: il principale da 50 Megapixel, un 23mm, f/1.9, OIS; una cine camera ultra grandangolare da 40 Megapixel, 18mm, f/1.8, un tele periscopico da 12 Megapixel (125mm, f/3.4) più un sensore ToF. Non manca il supporto al time lapse in 4K e allo slow motion fino a 7.680 frame al secondo.
Il valore degli scatti rimane molto elevato: abbiamo sempre preferito l’utilizzo della camera principale che offre eccellente dettaglio sia di giorno sia con luci tenui, e una fedeltà cromatica davvero realistica. La modalità notturna, già eccellente, appare addirittura ulteriormente perfezionata. Riesce a gestire tempi di esposizione più lunghi e i risultati sono ancora più realistici e meno artefatti.
Il grandangolo, pur con un’estesione non troppo spinta (18 mm), è sempre comodo da utilizzare, anche se in alcune circostanze tende a virare la cromia dell’immagine rispetto all’obiettivo principale, più graduale e naturale nella riproduzione dei toni.
Lo zoom 5x ottico si rivela eccellente e restituisce un ottimo dettaglio soprattutto in presenza di tanta luce. Grazie all’intelligenza artificiale si può arrivare a scattare a 10x in modalità ibrida (quasi) senza perdita di dettaglio, mentre si arriva a 50 con l’intervento digitale.
Deciso miglioramento anche per il video, considerato uno dei pochi talloni d’Achille del modello P30 Pro: non c’è la risoluzione 8K, ma le clip girate in 4K a 60 frame al secondo, offrono risultati davvero soddisfacenti. Non manca l’ultra slow motion a 7680fps e la possibilità di aggiungere l’effetto bokeh in maniera progressiva per evidenziare meglio il soggetto principale della scena.
L’audio dello smartphone
Lo speaker del P40 è monofonico e non stereo, ma offre suoni di assoluta qualità. Per quanto riguarda l’auricolare, il suono viene diffuso attraverso la superficie del display e appare soffice e ben bilanciato anche se un pizzico meno forte e squillante delle tradizionali capsule. Manca il jack da 3,5 mm, mentre le prestazioni in ricezione e trasmissione sono sempre state perfette.
Batteria
La batteria è da 4.200 mAh e, di fatto, riesce a riprodurre le prestazioni di eccellenza del P30 Pro. Difficilmente si arriva a tarda sera con meno del 30% di batteria ancora intatta, nonostante utilizzi stressanti e smodati, ben lontani da quelli che sono gli usi medi quotidiani. Pieni voti dunque! Il telefono supporta la ricarica Huawei SuperCharge da 40W e la ricarica wireless veloce 40W.
I nostri Awards
Huawei P40 Pro è un indubbio campione della fotografia, un concentrato di potenza e offre uno schermo con quattro bordi curvi che non si rivela solo bello ed elegante, ma efficace e comodo nell’uso comune. Si aggiudica dunque i riconoscimenti Photo Award, Hi-Tech Award e Display Award.
Il giudizio di Cellulare Magazine: Huawei P40 Pro
Con il P40 Pro Huawei raggiunge nuove vette tecnologiche: in campo fotografico, senza dubbio, ma anche sul fronte della potenza complessiva dello smartphone, che annovera la connettività 5G, il più recente processore Kirin 990, un display tanto bello quanto efficace nelle interazioni e un’autonomia che non ha pari in questa fascia di mercato. Sul piatto resta l’incognita della mancanza dei servizi Google e l’impatto che riusciranno ad ottenere i Huawei Mobile Services.
Ma non c’è dubbio che il produttore cinese abbia saputo nuovamente superarsi, cosa non scontata considerata la quasi perfezione del P30 Pro, il suo flagship targato 2019.
PRO
- Fotocamera di eccellente qualità e versatilità
- Batteria super affidabile
- Il display curvo sui quattro lati permette interazioni comode e intuitive
CONTRO
- Manca il jack per le cuffie da 3,5 mm
- L’audio è mono
- Non ci sono i servizi Google nativi