Parla Ren Zhengfei, Ceo e fondatore di Huawei. Dopo giorni di grande incertezza e dichiarazioni ufficiali distensive e rassicuranti da parte del produttore cinese dirette ai propri clienti, ora tocca alla guida e mente dell’azienda spiegare cosa sta accadendo e quali potranno essere gli scenari futuri di una vicenda che vede Huawei e il governo degli Stati Uniti fronteggiarsi sul tema dei rapporti commerciali Usa-Cina.
Come è ormai risaputo, l’amministrazione Trump ha inserito Huawei nella Entity List, una lista nera di aziende con le quali le società americane non possono intrattenere rapporti commerciali. Il bando, in un secondo tempo, è stato però sospeso per 90 giorni. Un tempo durante il quale ci sarà spazio per le trattative.
Intanto oggi ha parlato Zhengfei, che ha risposto alle domande di alcuni media. Pacato, sincero e risoluto, il Ceo ha nuovamente rassicurato i consumatori che l’azienda non si fermerà e possiede tutti gli anticorpi per reagire al bando americano. Vediamo quali sono state le sue risposte.
DOMANDA: Gli Stati Uniti hanno accordato una licenza temporanea a Huawei. In altre parole, le restrizioni su Huawei potranno essere revocate nei 90 giorni successivi. Qual è la sua opinione su questa licenza? Cosa potrete fare in questi 90 giorni?
Ren Zhengfei: Vorrei cogliere questa opportunità per esprimere la mia gratitudine alle società statunitensi con cui lavoriamo. In questi 30 anni, ci hanno aiutato a crescere e a diventare quello che siamo oggi. In tutti questi anni abbiamo anche ricevuto supporto da un gran numero di produttori di componenti statunitensi. Di fronte alla recente crisi, posso affermare di aver percepito vicinanza e solidarietà da parte di tali aziende. Gli Stati Uniti hanno inserito Huawei nella Entity List. Ciò significa che se un’azienda statunitense vuole vendere qualcosa a Huawei, deve ottenere l’approvazione dal governo. Gli Stati Uniti sono un Paese governato da leggi, che le aziende statunitensi devono rispettare. Quindi non dovremmo incolpare le compagnie statunitensi. La colpa è di alcuni politici. Dovremmo comprendere che le società statunitensi e Huawei condividono lo stesso destino.
DOMANDA: Il 18 maggio lei ha dichiarato in un’intervista ai media giapponesi che “Huawei non ha bisogno di acquistare chip dagli Stati Uniti, che Huawei non avrà problemi”. In una lettera ai suoi dipendenti ha detto che Huawei ha risorse e si è preparata. Posso chiederle quali sono tali risorse e che in che modo si è preparata?
Ren Zhengfei: Certo che abbiamo bisogno di chip statunitensi. I nostri partner statunitensi si stanno assumendo le loro responsabilità chiedendo a Washington l’autorizzazione per collaborare con noi. Se questa approvazione sarà concessa, continueremo ad acquistare chip dai nostri fornitori. Potremmo persino vendere nostri chip a società statunitensi per aiutare gli Stati Uniti a realizzare prodotti più avanzati.
DOMANDA: pensa che il mercato internazionale sia stato perturbato?
Ren Zhengfei: Non la penso così. L’Europa non seguirà le orme degli Stati Uniti e la maggior parte delle compagnie statunitensi continua a restare a stretto contatto con noi.
DOMANDA alcuni dirigenti Huawei hanno affermato che Huawei è in grado di continuare a rifornire i suoi clienti. Davvero il bando degli Stati Uniti non fermerà il vostro business?
Ren Zhengfei: La nostra crescita rallenterà, anche se non tanto quanto tutti immaginano. Nel primo trimestre di quest’anno, i nostri ricavi sono cresciuti del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tale percentuale è scesa al 25% in aprile e potrebbe continuare a diminuire fino alla fine di quest’anno. Ma il divieto imposto dagli Stati Uniti non porterà a una crescita negativa né danneggerà lo sviluppo della nostra industria.
DOMANDA: se gli Stati Uniti interromperanno la catena di approvvigionamento, quale sarà l’impatto sul settore? Due giorni fa, Fang Zhouzi (una celebrità di Internet in Cina, nd.r.) ha twittato “Se la ruota di scorta è buona, perché non usarla prima di bucare?” (riferendosi allo sviluppo di un sistema operativo proprietario di Huawei).
Qual è la sua opinione a riguardo?
Ren Zhengfei: Se usassimo pneumatici di scorta in tutti i nostri prodotti, significherebbe ricercare la cosiddetta “innovazione indipendente”. Lo scopo principale dell’innovazione indipendente è diventare un player dominante. Invece, noi vogliamo avere partner in tutto il mondo. Per questo motivo l’idea di usare la ruota di scorta prima che quella utilizzata scoppi non è nei nostri pensieri.
DOMANDA: quale sarà l’impatto sul settore se gli Stati Uniti interromperà la catena di approvvigionamento?
Ren Zhengfei: La nostra azienda non patirà una mancanza totale di offerta. Ci siamo preparati bene. All’inizio di quest’anno, avevo previsto che una cosa del genere si sarebbe potuta verificare fra due anni. Pensavo che gli Stati Uniti non avrebbero agito prima che la causa contro di noi fosse stata risolta in tribunale. Certo, eravamo abbastanza sicuri che avrebbero agito contro di noi qualunque fosse stato il risultato. Ma pensavamo che avremmo avuto due anni per prepararci. Invece, quando Meng Wanzhou è stato arrestata, c’è stata un’escalation.