Huawei potrebbe impiegare, sui suoi prossimi smartphone, i chipset di Qualcomm. L’azienda californiana avrebbe chiesto infatti una licenza speciale per tornare a lavorare con il colosso cinese che, in passato, ha integrato i processori del chipmaker californiano su alcuni prodotti di fascia entry level.
Ora, tuttavia, nell’impossibilità di proseguire (per il momento) nella costruzione dei processori della linea Kirin, non potendo disporre delle fornuture di TSMC, Huawei potrebbe pensare a Qualcomm anche nell’ottica dei suoi modelli top di gamma.
Il presidente di turno di Huawei Guo Ping ha dichiarato a Reuters che il marchio cinese sarebbe disposto a utilizzare i chip di Qualcomm nei suoi smartphone se l’azienda statunitense ottenesse il via libera da Washington.
“Speriamo che il governo degli Stati Uniti possa riconsiderare la sua politica. Se il governo degli Stati Uniti lo consentirà, siamo ancora disposti ad acquistare prodotti da società statunitensi”, ha aggiunto Guo, secondo il newswire.
Il passaggio ai processori di fascia alta di Qualcomm potrebbe anche essere visto come una mossa da parte di Huawei per placare le ire del governo Trump, aprendo potenzialmente la porta a un allentamento delle restrizioni.
Non è la prima volta che Qualcomm cerca attivamente di rompere il muro innalzato dal dipartimento del commercio americano. Ad agosto, la società produttrice delle linea Snapdragon, aveva evidenziato che se il ban contro Huawei non sarà rimosso, le perdite della società americana potrebbero raggiungere gli 8 miliardi di dollari all’anno.