Il 2019 è stato un anno particolarmente complesso e movimentato per Huawei: da un lato il lancio di alcuni dei migliori smartphone al momento in circolazione, come il P30 Pro e il Mate 30 Pro; dall’altro l’iscrizione nella lista nera delle aziende da parte dell’amministrazione americana che, negli ultimi mesi, ha limitato sia l’approvvigionamento di componenti sul territorio degli Stati Uniti, sia la possibilità di disporre dei servizi offerti dalla aziende americane, prime fra tutte Google.
L’anno, nel complesso, ha tuttavia sorriso a Huawei, che è riuscita a migliorare i suoi dati di vendita in tutto il mondo distribuendo 240 milioni di smartphone. Sia la gamma dei modelli P sia la serie Mate hanno addirittura migliorato le proprie performance del 50% su base annua.
Xu Zhijun, l’attuale presidente di Huawei Technologies, ha rivelato che la società si attende un fatturato di circa 850 miliardi di Yuan (oltre 110 miliardi di euro), con un aumento del 18% su base annua.
Certo, tali numeri, di per sè eccezionali, sarebbero stati ancora più alti senza l’interferenza del ban americano.
Il presidente ha rivelato che l’obiettivo per l’azienda nel 2020 è di sviluppare ulteriormente il suo ecosistema di servizi mobili Huawei come alternativa alla soluzione di Google.
La società cinese ha anche rivelato di essere riuscita a vendere oltre 2 milioni di unità del suo modello di smartwatch Watch GT2 in soli tre mesi dalla sua introduzione sul mercato e oltre un milione di Huawei FreeBuds 3, le cuffiette true wireless dotate di sistema di soppressione del rumore.