Il ritorno di Huawei farà molto male ad Apple, secondo Pete Lau

Il ritorno di Huawei nel settore degli smartphone influenzerà in modo significativo l’andamento del mercato e la market share dei diversi vedor, tra cui Apple. Lo ha affermato Oppo per bocca di uno dei suoi massimi esponenti.

Il produttore del modello Find X6 Pro, presentato due giorni fa in Cina, ritiene che la crescita di Huawei continuerà anche nel 2024 e potrebbe prendere forza proprio nel segmento dei telefoni premium, l’area di mercato più importante per Apple.

Durante l’evento di lancio della serie OPPO Find X7, il Chief Product Officer dell’azienda nonché fondatore di Oneplus, Liu Zuohu noto anche come Pete Lau, ha affermato che il ritorno di Huawei nel mercato dei telefoni premium avrà un forte impatto su Apple e su altre aziende tecnologiche.

Il manager ha affermato che le vendite di iPhone saranno le più colpite dalla rinascita di Huawei. Apple sta già perdendo quote di mercato in Cina e l’ulteriore espansione del business di Huawei potrebbe peggiorare la situazione dell’azienda americana.
Liu descrive le attuali condizioni di mercato dei dispositivi di punta in base agli ultimi sei mesi e osserva come l’attenzione dei consumatori si sia improvvisamente spostata verso i telefoni premium, il che ha aiutato il produttore della serie Mate a crescere velocemente.
Alla fine, questo vantaggio aiuterà Huawei a mettere in una posizione difficile gli altri produttori di smartphone inasprendo la già forte concorrenza.

Propri per questo Liu Zouhu ha sottolineato che ogni azienda dovrà lavorare su alcune nuove funzionalità in grado di rendere unici i propri dispositivi. Uno dei temi principali è rappresentato dalle piattaforme di AI. Molti produttori le stanno già integrando sui proprio modelli di fascia alta.

La situazione di Huawei e il mistero dei chipset

Dopo infinite difficoltà commerciali dovute principalmente alle sanzioni statunitensi, imposte a maggio 2019, Huawei ha registrato nel 2023 una crescita rapida spinta anche dall’introduzione della serie Mate 60, che ha raccolto un successo oltre le previsioni. Se quanto filtra da fonti industriali cinesi sarà confermato, la società di Shenzhen prevede di aumentare le spedizioni dei suoi smartphone nel 2024, in presenza di una forte domanda da parte dei consumatori.

Nei prossimi mesi, Huawei lancerà l’attesa linea di smartphone pieghevoli P70.

Il produttore cinese dovrebbe utilizzare un nuovo chipset di HiSilicon che, secondo alcuni blogger, è stato al momento nominato in via provvisoria come “Kirin 9010“. Il chip non è stato ancora annunciato ufficialmente, ma sarebbe in lavorazione da tempo.

I principali leaker ritengono si tratterà di un chip da 3 nm. Ma chi lo produrrà? TSMC, la fonderia con la quale Huawei ha lavorato in passato, non può più fornire Huawei, a causa delle restrizioni commerciali in atto. Dunque, il mistero si infittisce.

La settimana scorsa è stato rivelato che Huawei sta distribuendo alcuni dei suoi laptop con chip Kirin 9006C fabbricati da TSMC, che dovrebbero dunque provenire da vecchie scorte.
Se tuttavia i chipset integrati nel nuovo smartphone dovessero davvero essere realizzati con processo a 3nm si dovrà nuovamente capire da dove provengono. Il chipmaket cinese SMIC, che collabora con Huawei, sta producendo chip da 7 nm (proprio come i Kirin 9000), tuttavia con prestazioni non particolarmente evolute. SMIC, anch’essa inserita nella Entity List americana, cioé nell’elenco delle aziende che non possono intrattenere relazioni commerciali con fornitori americani, sta probabilmente lavorando su un nodo da 3 nm, ma ci vorranno mesi e forse anni prima di raggiungere i risultati di TSMC.

Un chipset da 3nm e per giunta 5G lascerebbe nuovamente di stucco il mondo degli analisti, che ritengono impossibile che le aziende cinesi possano ad oggi avere tale capacità produttiva. E riaprirebbe le porte alle voci secondo le quali qualche azienda occidentale starebbe lavorando con un’azienda cinese che non risulta inserita nel ban che, che a sua volta, passerebbe a Huawei la materia prima. Ma si tratta di ricostruzioni da film che, ad oggi, non trovano alcun riscontro nella realtà.


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