IPhone: con iOS 14.3 Apple potrebbe offrire delle alternative alle sue app predefinite

Apple è sotto indagine da parte dell’Unione Europea, Giappone e Stati Uniti, per pratiche anticoncorrenziali nei confronti di sviluppatori di terze parti.

In un comunicato, la Commissione Europea ha ricordato che, a differenza di Android, “gli utenti di iPhone e iPad possono scaricare solo applicazioni native (non basate sul web) tramite App Store”. Inoltre, a questo si aggiunge anche la tassa del 30% per acquisti in-app che gli sviluppatori devono cedere e le restrizioni imposte agli sviluppatori.

Epic Games e Spotify hanno precedentemente accusato Apple di agire come un monopolio con linee guida abusive sull’App Store. Ha anche comportato sanzioni contro Epic Games e il suo popolare gioco Fortnite bandito dall’app store di Apple.

Nella beta di iOS 14.3, disponibile da ieri per gli sviluppatori, il codice suggerisce che Apple potrebbe offrire app di terze parti agli utenti durante il processo di configurazione di un nuovo iPhone in base alle leggi locali. Questo ovviamente ricorda ciò che ha fatto con Google impostando il suo motore di ricerca come predefinito su Android.

Molti paesi stanno indagando su pratiche anticoncorrenziali, tra cui Giappone, Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Australia e Corea del Sud. La maggior parte delle accuse sono relative al fatto che Apple abbia dato la priorità alle proprie app non offrendo le stesse opportunità agli sviluppatori dell’App Store.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.