IPhone 6C, iPhone 7C e poi iPhone SE. Intorno al melafonino annunciato ieri da Tim Cook c’è stata una vera e propria girandola di nomi prima di scoprire quello definitivo. Il ritorno al formato da 4 pollici per il display è un vero e proprio tuffo nel passato che strizza l’occhio a tutti quei consumatori che si sono stretti tra le mani i propri iPhone 5/5s per paura di ritrovarsi uno smartphone più grande e ingombrante da portarsi nelle tasche dei jeans. IPhone SE risolve questa problematica e porta (quasi) tutto il meglio dei top di gamma iPhone 6s in una scocca più piccola, precisamente di 123.8 x 58.6 x 7.6 mm contro 138.3 x 67.1 x 7.1 mm . Nessuno ci ha fatto caso ma è calato vertiginosamente anche il peso: 113 grammi per la versione SE contro i 143 grammi di iPhone 6. Più compatti di così conviene passare ad Android.
Apple questa volta ha osato di più, proponendo lo stesso design di iPhone 5s uscito nell’ottobre del 2013 aggiungendo la variante cromatica Rose Gold, tanto apprezzata in estremo Oriente. Di nuovo troviamo 2 GB di Ram, l’ultimo processore A9, una fotocamera da 12 Megapixel con videoriprese in 4K ed Apple Pay, utilizzabile con il TouchID.
Apple a costo zero. Non cambia il design, i componenti sono gli stessi di iPhone 6s e in parte di iPhone 6. E’ quindi il primo caso di melafonino “non ideato”, un copia e incolla intelligente di modelli già visti per coprire una fascia di mercato ancora scoperta. O nella migliore delle ipotesi, rappresentata dalla gamma Xperia Compact di Sony.
Sono diverse però le differenze rispetto a iPhone 6s, piccole ma ci sono. Innanzitutto, manca il Force Touch e quindi un display a più livelli di pressione, cavallo di battaglia del marketing di Apple degli ultimi mesi. Proseguendo, troviamo una fotocamera anteriore da 1.2 Megapixel con apertura focale f/2.4 rispetto a quella da 5 Megapixel inserita nell’ultimo modello. Presente all’appello il co-processore M9 ma manca il barometro per il rilevamento dell’altitudine. Non finisce qui, il contrasto ratio del display è nettamente inferiore, su iPhone SE è di 800:1 contro i 1.400:1 di iPhone 6s, il TouchID è di vecchia generazione (lo stesso dei modelli 6), non c’è il supporto alle reti 4G Lte Advanced e alla tecnologia MIMO per il collegamento Wi-Fi. Manca, infine, un taglio di memoria da 128 GB.
Se la strategia di Apple ha un senso e punta alle economie di scala, dall’altra troviamo enormi differenze in termini di prezzo: in USA iPhone SE in versione da 16 GB costerà 399 dollari (al cambio odierno 355 euro), in Italia 509 euro. Stesso discorso per la versione da 64 GB, in vendita oltreoceano a 499 dollari (444 euro), che qui da noi arriverà a 599 euro.
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