Al contrario del mercato smartphone che vanta numeri da record (LINK), le vendite dei televisori in Italia sono in continuo declino. Secondo i dati di Anitec, sezione di Confrindustria, si è passati dalle 7,2 milioni di unità vendute nel 2010 alla previsione di 4,6 milioni unità del 2014.
Che nel 2010 si siano registrati grandi numeri grazie allo spegnimento del segnale analogico in favore di quello digitale è fatto ormai assodato ma i motivi di questa perdita di appeal potrebbero risiedere anche altrove. Innanzitutto, la tecnologia 3D non ha sfondato: pochi contenuti e prezzi troppo alti hanno reso questi televisori più un esercizio di stile che un prodotto per i cosumatori. Stesso discorso per la tecnologia Oled, capace di rilasciare colori e contrasti eccellenti ma incapace di porsi come standard di massa per via di prezzi esorbitanti, 1.500/2.000 euro nei migliori dei casi.
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L’Ultra HD sarà la rivoluzione?
Difficile dirlo. I tv in grado di supportare risoluzioni di 3840 x 2160 pixel saranno sicuramente il futuro e per quanto i loro prezzi siano già appetibili e sotto i 1.000 euro, continuano a mancare i contenuti: le trasmissioni italiane sono passate da poco alla risoluzione HD e di film registrati con questa risoluzione neanche l’ombra. Un’altra tegola proviene dalle console next-gen di Sony e Microsoft, incapaci di elaborare così tanti pixel all’interno di un videogioco e con sviluppatori ancora alle prese con i fantomatici 60 fps.
Quali potrebbero essere le soluzioni?
Interessanti novità stanno arrivando dai software delle tv, sempre più intelligenti e in grado di offrire più funzionalità legate ad internet, streaming video (vedi Netflix) e applicazioni. Se negli ultimi anni la situazione era di totale anarchia con una frammentazione degna di far impallidire Android (ogni produttore creava e sviluppava il software della propria Smart TV con ovvie incompatibilità verso gli altri modelli e marchi), Google ha deciso di entrare anche in questo settore svelando in occasione di giugno Android TV (LINK). Così come successe tanti anni fa con gli eredi degli smartphone, anche le Tv potranno quindi beneficiare applicazioni e funzionalità comuni con sviluppatori che finalmente potranno concentrarsi su un’unica piattaforma.
Non ci rimane quindi che attendere una svolta da questo settore, pieno di soluzioni tecnologiche ma incapaci di essere sfruttatate e apprezzate.