La crisi dei componenti sta colpendo duramente il mercato degli smartphone. Secondo un rapporto di Canalys, una delle principali aziende nel campo dell’analisi del mercato tecnologico, nel terzo quadrimestre del 2021 il settore degli smartphone ha registrato una contrazione del 6%.
Come visibile dall’immagine, la classifica dei grandi venditori è rimasta più o meno costante. Samsung rimane al primo posto, mentre Apple è riuscita a superare Xiaomi grazie al lancio di iPhone 13, passando dal 12% di share sul mercato al 15%. Ma la mancanza di componenti causerà una diminuzione del numero di dispositivi disponibili e un aumento dei prezzi. Ecco le parole di Ben Stanton, Analista Principale di Canalys.
La carestia dei chip è arrivata. L’industria degli smartphone sta cercando di massimizzare il più possibile la produzione dei dispositivi. Dal lato dell’offerta, i produttori di chip hanno aumentato i prezzi per disincentivare le ordinazioni eccessive, nel tentativo di chiudere il divario fra domanda e offerta. Ma nonostante questo, le carenze continueranno almeno fino al tardo 2022 . Per questo motivo, assieme all’alto costo delle spedizioni globali, i brand di smartphone hanno dovuto con riluttanza alzare i prezzi di vendita.
La crisi sta colpendo non solo i grandi brand, ma anche i rivenditori locali. Infatti i fornitori, a causa della produzione incerta, si ritrovano costretti all’ultimo momento a diminuire la quantità di dispositivi spedita. Molti canali di vendita si ritrovano, alla vigilia di eventi come il Black Friday, con una grande carenza di prodotti sugli scaffali.
Canalys avvisa che, almeno per quest’anno, ci si dovrà aspettare sconti molto meno aggressivi durante i periodi di vacanza. Una possibile soluzione da parte dei produttori di smartphone per motivare i prezzi più elevati è di includere nella vendita, assieme al telefono, anche altri accessori come dispositivi indossabili.