Gli utenti mobili italiani e di tutta Europa ora possono accedere all’assistente AI di Google, Gemini sotto forma di app Android direttamente dallo store Google Play. In precedenza disponibile solo negli Stati Uniti, l’app (gratuita) consente agli utenti di conversare, ottenere informazioni e completare attività tramite comandi vocali o di testo.
Assistente AI in movimento
L’app Gemini offre una nuova modalità per interagire con la tecnologia AI di Google rispetto alla versione desktop. Gli utenti possono fare domande, ricevere risposte generate dall’AI e persino scattare immagini per ricevere assistenza, come cambiare una gomma a terra. Inoltre, comporre messaggi, e-mail e note diventa più semplice con l’aiuto di Gemini.
Funzionalità avanzate sui telefoni Android
Gemini si integra perfettamente con i dispositivi Pixel, consentendo agli utenti di sostituire l’Assistente Google standard, ma anche con tutti gli altri smartphone Android. Inoltre, se si vuole tornare al vecchio assistente vocale, è possibile farlo con un semplice click dal menù impostazioni.
Un passo verso gli assistenti AI avanzati
L’attenzione di Google Gemini indica un potenziale futuro in cui gli assistenti virtuali tradizionali verranno sostituiti da alternative basate sull’intelligenza artificiale. Mentre l’Assistente Google è stato un punto fermo sui dispositivi Android dal 2016, Gemini rappresenta un aggiornamento significativo nelle capacità conversazionali e nell’utilità generale.
Certo, Gemini non è stato esente da critiche di recente, in particolare per quanto riguarda la sua funzione di generazione di immagini. All’inizio di quest’anno, Google aveva temporaneamente disabilitato la funzione a causa di preoccupazioni sulla generazione di immagini insensibili dal punto di vista razziale.
La corsa all’intelligenza artificiale si intensifica
L’investimento di Google in Gemini arriva in un momento di crescente concorrenza nello spazio dell’intelligenza artificiale. I recenti annunci includono laptop e tablet alimentati da Copilot AI di Microsoft, oltre alle app ChatGPT di OpenAI (ora di proprietà di Microsoft) già operative e integrate su diverse piattaforme mobili e desktop.