Era il 1° luglio del 1970 quando avvenne la prima videocall in assoluto. Esattamente 50 anni fa debuttò la versione oggi arcaica delle videochiamate e videochat su Zoom, Skype, WhatsApp and company.
Picturephone Mod II, il nonno di Zoom, Meet e Teams
La prima videocall vede protagonista il Picturephone Mod II. E’ grazie a questo apparecchio che il sindaco di Pittsburgh Peter Flaherty e il CEO di Alcoa John Harper riescono a di interagire a distanza guardandosi negli occhi, un po’ come facciamo noi più o meno ogni giorno con i nostri moderni e capaci smartphone muniti di app dedicate.
Il primo prototipo
Alla base del funzionamento del Picturephone Mod II c’era una rete allestita da AT&T. Il binomio tecnologico – apparecchio e rete – alla base della prima videocall aveva le proprie radici in un passato precedente agli agli Settanta. Il primo prototipo risaliva agli anni ’30 ed era stato mostrato alla World’s Fair di New York del 1939, all’alba della seconda guerra mondiale. L’esordio di Picturephone Mod I avvenne però solo nel 1964 con postazioni allestite a New York, Washington e Chicago. L’apparato necessario era molto complesso e una videochiamata di tre minuti costava l’equivalente di circa 133 dollari odierni.
Il debutto… costoso
Sei anni più tardi, nel 1970 appunto, arrivò il Picturephone Mod II, miniaturizzato con il suo schermo in bianco e nero da 5,5 pollici e una frequenza di aggiornamento delle immagini pari a 30 fps. La videocamera impiegata aveva una risoluzione simile a quella che oggi si trova in un sensore da 0,8 Megapixel. La tariffa mensile imposta dall’operatore era pari a 160 dollari – oggi sarebbero circa 1.100 dollari – con 30 minuti di utilizzo inclusi. Anche per questo il progetto non ebbe fortuna, specie economica. Nonostante i milioni investiti nella fase di progettazione le unità distribuite in tre anni furono solo 450, mentre l’obiettivo di AT&T era di arrivare a 100mila nel 1975. Alle incarnazioni successive non andò meglio, fino all’abbandono del progetto negli anni ’90.