Ad aprile, l’iPadOS di Apple è stato classificato come piattaforma “gatekeeper” nell’ambito del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, imponendo ad Apple l’obbligo di aprire il suo sistema operativo per iPad ai negozi di app di terze parti all’interno dell’UE. Seguendo le direttive, Apple ha così annunciato a maggio l’intenzione di consentire store alternativi su iPadOS, replicando l’approccio adottato in precedenza con iOS.
La valutazione dell’Unione Europea
L’UE aveva concesso a Apple un periodo di sei mesi per garantire la piena conformità a tutte le normative del DMA su iPadOS, termine che è scaduto il 28 ottobre. Ora, la Commissione Europea ha dichiarato a Reuters di essere in fase di valutazione per stabilire se iPadOS rispetta effettivamente i requisiti del DMA dopo le concessioni fatte da Apple.
L’autorità antitrust europea ha affermato: “La Commissione ora valuterà attentamente se le misure adottate per iPadOS siano efficaci nel rispettare gli obblighi previsti dal DMA. La valutazione si baserà anche sul contributo delle parti interessate.”
Cosa richiede il DMA per iPadOS?
Per rispettare il DMA, Apple deve permettere agli utenti di scegliere il browser web predefinito che preferiscono, supportare app store alternativi e consentire a dispositivi come cuffie e penne smart di accedere a funzionalità avanzate di iPadOS.
Le conseguenze per Apple in caso di non conformità
Se l’azienda dovesse risultare non conforme al DMA, potrebbe incorrere in sanzioni fino al 10% del fatturato annuale globale, che per Apple significherebbe una multa di miliardi di euro. Ecco perché Apple ha scelto di rispondere rapidamente alle richieste dell’UE su questi temi.