Huawei ha presentato oggi il suo ultimo smartwatch, Watch GT. A bordo, però, non troveremo in esecuzione Wear OS di Google, ma una piattaforma software proprietaria che l’azienda cinese ha creato internamente dal nome “Lite OS”.
Molti si staranno chiedendo il perché di questa scelta, dato che Wear OS esiste già e ha tantissime app oltre al fatto che è un sistema supportato direttamente da Google. Bene, è semplice. Huawei afferma che Wear OS è troppo limitato. La società è convinta che non sia necessario attenersi a un determinato processore (Snapdragon Wear 2100 o Wear 3100) e che alcune funzioni devono rimanere attive, per non parlare della durata della batteria. Huawei ritiene che l’autonomia di uno smartwatch debba essere maggiore di un giorno. Infine, gli smartwatch dovrebbero assomigliare più ad un orologio tradizionale che a dei gadget per fanatici hi-tech.
Tre punti chiave
Le tre cose su cui Huawei si è concentrata sono: la durata della batteria, gli algoritmi di intelligenza artificiale e il design.
Watch GT di Huawei è infatti in grado di offrire una durata della batteria fino a un mese prima che sia necessario ricaricarla. Ciò non è possibile su Wear OS senza una batteria massiccia e quindi uno spessore importante. Questa è stata la ragione principale per cui Huawei ha deciso di utilizzare Lite OS su Watch GT. Che in realtà non è un nuovo sistema operativo per Huawei ma il sistema operativo utilizzato sui suoi Talkbands e fitness tracker negli ultimi anni.
Inoltre, con Wear OS, Huawei non sarebbe in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale per ottenere una migliore lettura della frequenza cardiaca su Watch GT. E questo risale al fatto che Google non consente ai suoi partner di fare davvero qualsiasi cosa per personalizzare Wear OS, a differenza di Android.
Per ultimo ma non meno importante, Huawei su Lite OS può utilizzare i propri chipset all’interno del dispositivo indossabile e quindi ottimizzarlo meglio per il suo hardware.