La Commissione Europea per la Concorrenza ha messo Apple nel mirino, aprendo una procedura di “specificazione” contro l’azienda di Cupertino. L’obiettivo? Costringere Apple a rendere il proprio sistema operativo più aperto, con la minaccia di pesanti sanzioni se non rispetterà le nuove normative.
Rispettare il Digital Markets Act (DMA)
L’Unione Europea ha avviato due procedimenti contro Apple, richiedendo il rispetto degli obblighi previsti dal Digital Markets Act (DMA), una legge che entrerà in vigore nel marzo 2024. Il DMA mira a contrastare gli abusi dei grandi colossi digitali, imponendo misure volte a garantire la compatibilità dei loro sistemi con altre tecnologie.
Come ha spiegato Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, “Questa è la prima volta che utilizziamo le procedure previste dal DMA per spingere Apple a rispettare gli obblighi di interoperabilità”. La richiesta si concentra su come Apple intende rendere interoperabili funzioni come le notifiche e l’abbinamento di dispositivi di terze parti attraverso i suoi sistemi.
Le possibili sanzioni per Apple
Se Apple non si conformerà entro sei mesi, l’Unione Europea potrebbe avviare un’indagine formale, che potrebbe culminare in sanzioni fino al 10% del fatturato globale dell’azienda. Si tratta di una cifra potenzialmente enorme, data la dimensione del mercato di Apple.
Secondo Reuters, l’azienda ha dichiarato che collaborerà con Bruxelles, ma ha anche sollevato preoccupazioni per la sicurezza degli utenti. Apple ha infatti avvertito che “Minare le protezioni costruite nel tempo potrebbe mettere a rischio i consumatori europei, offrendo ai malintenzionati più vie d’accesso ai loro dispositivi e dati”.
La strategia di Apple, che già si oppone alle normative europee riguardanti l’implementazione di tecnologie come Apple Intelligence, potrebbe diventare un punto di forte contrasto con l’UE. Se l’azienda non troverà un compromesso, rischia di affrontare conseguenze economiche e reputazionali significative.