L’UE vuole il diritto alla riparazione per smartphone e tablet entro il 2021

La Commissione europea ha appena annunciato l’intenzione di introdurre nuove misure regolamentari sul “diritto alla riparazione” che dovrebbero applicarsi a smartphone, tablet e PC entro il 2021 allo scopo di rimanere funzionali più a lungo prima di essere riciclati.

Il piano d’azione propone la creazione di una “iniziativa di economia circolare per apparecchiature elettroniche” che mira a promuovere l’estensione della vita dei prodotti mediante riutilizzabilità, riparabilità e scalabilità dei componenti e software per evitare l’obsolescenza programmata.

La Commissione europea intende armonizzare l’intero ciclo di vita dei dispositivi elettronici, compresa l’istituzione di un sistema di ritiro in tutta l’UE con la possibilità di restituire o rivendere gli smartphone, tablet e caricabatterie usati. 

L’Unione europea vuole anche che questi dispositivi elettronici siano progettati in modo più sostenibile. Se ci riferiamo alle prime misure previste, smartphone, tablet e PC potrebbero quindi essere più durevoli, riutilizzabili, aggiornabili e realizzati con materiali se possibile riciclati. 

Come notato da iFixit, oltre la metà dell’impronta di carbonio di un dispositivo deriva dal suo processo di fabbricazione. L’UE stima che consentire agli apparecchi di essere riparati e utilizzati più a lungo potrebbe farci risparmiare fino a 167 TWh di energia all’anno entro il 2030. Ciò equivale all’incirca al consumo annuo di energia di Danimarca.

E in termini concreti?

È ancora troppo presto per conoscere le misure concrete di questo cambiamento, tuttavia l’UE ha già messo in atto regole simili per TV e elettrodomestici nel 2019: i produttori devono fornire pezzi di ricambio per frigoriferi per sette anni e 10 anni per lavatrici e lavastoviglie, per esempio. Anche i pezzi di ricambio devono essere forniti entro 15 giorni lavorativi e devono essere facilmente sostituibili senza danneggiare in modo permanente il dispositivo. Infine, viene discussa anche la parte software, i produttori devono fornire aggiornamenti software per otto anni dopo la produzione.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.