Il mercato europeo deve fare i conti con numerosi etailers – quasi esclusivamente asiatici come AliExpress, Shein e Temu – che dominano il panorama internazionale dell’ecommerce low cost. Le informazioni raccolte dal Financial Times indicano che l’Unione Europea starebbe valutando misure restrittive per affrontare il flusso di beni importati a basso costo, in risposta a crescenti preoccupazioni legate a sicurezza e contraffazione.
Attualmente, non sono previsti dazi doganali per i beni il cui valore è inferiore ai 150 euro. L’UE non prevede l’eliminazione di questa soglia, poiché monitorare fisicamente i pacchi in arrivo risulterebbe impraticabile. Si calcola che ogni secondo, decine di pacchi giungano nei principali porti o aeroporti del Vecchio Continente.
Preoccupazioni sulla sicurezza e contraffazione
Tuttavia, il crescente afflusso di prodotti a basso costo ha sollevato molti dubbi riguardo alla sicurezza dei consumatori e alla diffusione di merci contraffatte. Prodotti non conformi agli standard di qualità e sicurezza dell’UE possono comportare rischi per gli acquirenti, oltre a minare la fiducia nel mercato unico europeo. Questo scenario ha spinto l’Unione a prendere in considerazione misure che potrebbero garantire una maggiore protezione per i consumatori.
Strategie e negoziati dell’UE per le tasse sulle importazioni
Per affrontare queste sfide, la Commissione Europea sta esaminando la possibilità di istituire una commissione amministrativa per ogni pacco importato o, in alternativa, di applicare una tassa sui ricavi delle piattaforme di e-commerce. Entrambe le opzioni potrebbero innescare negoziati prolungati tra la Commissione, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e i 27 Stati Membri dell’Unione.
La strategia, in questo caso, si prefigge di far lievitare i costi per gli importatori, rendendo meno vantaggioso l’accumulo e la vendita di prodotti a basso costo direttamente dalla Cina.