Segnatevi sul calendario questa data: martedì 15 settembre. Potrebbe essere uno dei giorni più folli della storia della telefonia mobile e della tecnologia in generale.
Si comincia da Apple
Ma cosa succederà martedì? Apple, per cominciare, terrà un evento (virtuale) durante dovrebbe essere presentato l’iPad Air di quarta generazione e almeno un paio di modelli di Apple Watch Series 6.
…e Huawei?
Ma il 15 settembre sarà anche l’ultimo giorno in cui TSMC potrà vendere chip a Huawei senza la necessità di una licenza speciale (che per ora Trump sembra non avere alcuna intenzione di concedere) da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. TSMC è la più grande fonderia di chipset del mondo e Huawei è il suo secondo cliente più grande. Secondo le disposizioni annunciate dagli Stati Uniti a maggio, l’azienda, che pure ha sede a Taiwan e non negli Usa, non potrà più intrattenere rapporti commerciali con Huawei senza l’approvazione del governo degli Stati Uniti (i chip secondo l’amministrazione americana verrebbero infatti costruiti utilizzando tecnologia statunitense).
TikTok: fine dei giochi americani?
Ma il 15 settembre scadrà anche l’ultimatum che il presidente Trump ha dato a ByteDance, azienda cinese proprietaria di TikTok, per cedere le operazioni negli Stati Uniti dell’app. L’alternativa sarebbe la chiusura, almeno nel territorio americano dove peraltro TikTok conta una massa critica di utenti molto alta. A causa del tempo necessario per completare le pratiche di una cessione così importante, è molto probabile che la scadenza passi senza alcun accordo. E ciò significa che l’app potrebbe essere oscurata negli Stati Uniti.
Proprio ieri, Trump ha ribadito che non ci sarà alcuna estensione temporale concessa a ByteDance. Il fatto che TikTok abbia oltre 100 milioni di utenti statunitensi preoccupa il governo degli Stati Uniti che ritiene che i dati personali vengano raccolti da TikTok e inviati a Pechino. Ciò nonostante il fatto che TikTok utilizzi due server per archiviare le informazioni, uno proprio negli States e l’altro a Singapore.
TikTok è una delle applicazioni in maggiore crescita ed è stata installata oltre due miliardi di volte sia da App Store sia dal Google Play Store, e sono diverse le società statunitensi che hanno espresso interesse all’acquisto: fra queste Microsoft, Oracle, Twitter e Walmart.
ByteDance, nel frattempo, non è stata a guardare e ha intentato una causa contro il governo degli Stati Uniti sostenendo che i suoi diritti di difesa siano stati completamente calpestati.
E non è banale neppure ricordare che ci sono 1.500 cittadini americani che lavorano per l’azienda. A complicare le cose è intervenuta, di recente, anche una disposizione legislativa cinese, che limita il trasferimento di tecnologie AI fuori dalla Cina. Una probabile mossa per bloccare la vendita dell’asset cinese o per lo meno destinata a rallentarla, poiché anche se Microsoft o Oracle non fossero autorizzati ad accedere agli algoritmi di TikTok, entrambe le aziende avrebbero i mezzi tecnologici per crearne uno proprietario.
Ma quanto dovrebbe sborsare un acquirente per comprare TikTok? L’attività negli Stati Uniti di TikTok potrebbe valere attorno ai 20 miliardi di dollari. Le operazioni in tutto il mondo potrebbero invece arrivare fino a 100 miliardi. Insomma, non proprio un boccone facile da azzannare.