Non solo iOS e Android, anche WhatsApp è criptato

Il polverone mediatico intorno alla crittografia dei maggiori sistemi operativi mobile non accenna a fermarsi. L’FBI è da tempo in pressing su Apple per l’attentato del San Bernardino ma la compagnia capitanata da Tim Cook si è più volte esposta pubblicamente sostenendo di non avere accesso ai dati dei propri utenti poiché una backdoor, per quanto sicura, rappresenterebbe nel sistema operativo una corsia preferenziale per hacker e truffatori. In una situazione simile si è ritrovata negli ultimi giorni anche WhatsApp, la società controllata dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, a cui il Dipartimento di Giustizia americano ha espressamente chiesto di decifrare una conversazione telefonica utile a risolvere un caso di entità penale, ma lontano da un atto di terrorismo. Per tutta risposta WhatsApp ha tenuto a precisare che: “non siamo in grado di fornire informazioni che non abbiamo”. Una semplice dichiarazione per ricordare a tutti che la crittografia dei dati è di tipo end-to-end, quindi inaccessibile anche per la compagnia stessa.

Il dilemma prosegue: privacy o sicurezza? Le aziende hi-tech della Silicon Valley sono tutte a favore della sicurezza e della tutela dei propri clienti, mentre, il Governo e le forze di polizia, iniziano a capire come i mezzi di comunicazione siano cambiati radicalmente negli ultimi anni e ostacoli come questi saranno all’ordine del giorno.

“Stanno diventando dati inutili”, ha riferito Joseph DeMarco, un ex procuratore federale che ora rappresenta le forze dell’ordine a sostegno del Dipartimento di Giustizia nella sua lotta con Apple. “L’unico modo per arrivare ai dati e se l’azienda ci aiuta”  sottolineando con una certa ironia come “i criminali pensano che la crittografia avanzata sia una grande cosa.”

Ci vorranno ancora un po’ di mesi e magari qualche caso eclatante prima che il Governo Federale degli Stati Uniti d’America e i big dell’hi-tech si siedano attorno ad uno stesso tavolo per affrontare l’argomento e venirne a capo. Fino a quel momento, tutti i dati e le informazioni saranno criptate e inaccessibili da chiunque. Nel bene e nel male.

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Postato in Senza categoria

Raffaele Pozzi