Pixel 7 e Pixel 7 Pro sono i primi telefoni a supportare “solo” app a 32 bit. Cosa cambia per l’utente

Con un post sul blog degli sviluppatori Android, Google ha conferma che i modelli di smartphone Google Pixel 7 e Pixel 7 Pro sono i primi telefoni Android a supportare esclusivamente app a 64 bit. Fino ad ora tutti i dispositivi Android che supportavano le app a 64 bit supportavano anche le loro gemelle a 32 bit.

Google spiega che sono numerosi i vantaggi nell’abbandono del supporto per le app a 32 bit. Con la app a 64 bit, infatti, si riduce l’utilizzo della RAM e si migliorano anche le prestazioni e la sicurezza.

Google Pixel 7 Pro



Google prevede che nei prossimi mesi i dispositivi senza supporto per le app a 32 bit diventeranno sempre più comuni. Google ha fatto la prima mossa con Pixel 7 e 7 Pro perché ritiene che l’ecosistema Android sia pronto per effettuare tale transizione.

Secondo BIG G, questa configurazione è più veloce perché le app a 64 bit possono accedere a istruzioni e risorse non disponibili alle app a 32 bit. Inoltre, con l’abbandono al vecchio supporto, le moderne CPU possono fornire prestazioni fino al 25% più veloci. Questa configurazione riesce a liberare fino a 150 MB di Ram, che viene poi utilizzata dal telefono indipendentemente dal fatto che le app a 32 bit siano in esecuzione o meno.

Gli sviluppatori sono dunque fortemente incoraggiati a iniziare a testare app e aggiornamenti per dispositivi a 64 bit tanto che sono già disponibili gli strumenti per i test affinché si possano monitorare gli eventuali problemi di compatibilità con la nuova configurazione.

Google, infine, ricorda che i dispositivi solo a 32 bit continueranno a supportare Android Go, Android TV e Android Wear e che l’ABI a 32 bit continuerà a essere supportato.