POCO M3: la recensione di Cellulare Magazine

Il brand Poco o Pocophone, come l’abbiamo conosciuto un paio di stagioni fa, nasce da una costola di Xiaomi, con utilizzo di piattaforme comuni e del medesimo sistema operativo basato sull’interfaccia MIUI.
Poco ha inaugurato un nuovo modello di business, basato sulla distribuzione online e soprattutto su prezzi straordinariamente concorrenziali. Ora l’azienda diventa un brand indipendente, un’entità autonoma che camminerà sulle sue gambe ma che non pare avere nessuna intenzione di abiurare alla propria filosofia ispiratrice. Anzi, gli ultimi mesi hanno mostrato un nuovo dinamismo con tre nuovi smartphone, per portare il messaggio di Poco in tutte le fasce del mercato. In questo test ci concentriamo su Poco M3, un dispositivo che si colloca nel segmento appena superiore agli entry level, ma con caratteristiche complessive ben superiori. Ci sono naturalmente piccoli compromessi da accettare, ma la realtà ci parla di una robusta scheda tecnica, di una costruzione solida e divertente, di un sistema operativo molto valido, una discreta fotocamera e una straordinaria autonomia d’esercizio. Il messaggio è chiaro, non stiamo comprando un semplice prezzo ma un’idea strutturata e di grande interesse. Certo, non possiamo fare a meno di parlare di costi. Il Poco M3 è disponibile nei tagli di memoria 4/64 e 4/128 GB, parte da 159 euro per la versione base e arriva a 179 Euro per la variante top di gamma che stiamo provando in questa recensione. Credeteci, il “value for money” è uno dei migliori sul mercato.

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POCO M3: il design

Poco M3 ci è piaciuto moltissimo. Intendiamoci non c’è niente di rivoluzionario nel design, anzi, ma la necessità di contenere i costi di produzione ha consentito al produttore di estrarre il classico “coniglio dal cilindro”. Sì, perché la parte posteriore del telefono rinuncia a vetro o metallo in favore di un composto plastico che ha una finitura superficiale leggermente ruvida, tipo quella del grip delle fotocamere reflex, con tre colori molto piacevoli. C’è il classico nero, oggetto di questo test, ma si può anche scegliere un giallo sgargiante o un attualissimo blu elettrico. L’asso nella manica è proprio questo, materiali meno pregiati ma di qualità, con finiture intelligenti e accattivanti. Ne consegue anche un dettaglio che noi apprezziamo tanto, ovvero la quasi totale resistenza alle ditate e alla sporcizia che alcune superfici lucide sembrano evidenziare. C’è anche una specie di isola, che contiene le fotocamere e la scritta Poco ben in evidenza. Per il resto il disegno frontale presenta la consueta tacca a goccia e profili piuttosto sottili a incorniciare il display. Niente di nuovo insomma. La scelta dei materiali ha però anche un impatto positivo anche sul peso, perché, nonostante la gigantesca batteria da 6.000 mAh, il peso resta contenuto sotto i 200 grammi e lo spessore sotto al centimetro di profondità.

POCO M3

Il display

Il display ha dimensioni generose, in ragione di una diagonale da ben 6,53 pollici. Questo consente una visione ottimale, di foto, video e pagine Web. La risoluzione Full HD+ da 1.080×2.340 pixel, permette anche la percezione dei dettagli più fini e ha un coefficiente di 395 punti per pollice. La tecnologia del pannello è IPS e rende i colori piuttosto buoni e un corretto livello di leggibilità anche all’aperto o sotto forte illuminazione. Non mancano tre set predefiniti per personalizzare saturazione e contrasto del display, ma anche la possibilità di regolare passo passo la temperatura colore, per chi preferisce tonalità più calde o fredde nella riproduzione dei contenuti. Caratteristiche che sono di grande aiuto quando tramite smartphone, si vuole eseguire un blando editing fotografico, senza falsare i colori originali di un’immagine.

POCO M3

L’hardware di Poco M3

La piattaforma hardware è recente ma non potentissima. Poco ha scelto il Qualcomm Snapdragon 662 per muovere il suo M3. Il processore si rivela sempre affidabile ma non si ha mai quella percezione di esplosività nell’esecuzione di tutte le operazioni.
Forse un po’ di memoria Ram in più avrebbe aiutato il sistema, i 4 GB a disposizione sono sufficienti ma anche in questo caso si ha la sensazione che il multitasking non sia velocissimo. Di contro lo storage da 64 o 128 GB può essere espanso con schede microSD, con il vantaggio di non dovere rinunciare all’utilizzo di una eventuale seconda Sim perchè il carrellino dedicato è del tipo a triplo slot. Molto ben realizzato il sensore per le impronte digitali che è ospitato nel pulsante di accensione e si rivela affidabile nella scansione e fulmineo nel funzionamento.
Il tasto è collocato sul profilo destro del dispositivo ed è facilmente raggiungibile col pollice della mano destra o con l’indice della mano sinistra.

UI Experience

Come accennato in fase di introduzione, Poco ha un legame forte con Xiaomi, e questo ha reso possibile l’utilizzo dell’interfaccia MIUI, il software giunto alla versione 12, (molto strutturato e ricco di funzioni), che va a potenziare Android 10. Un sistema operativo che viene, tra l’altro, aggiornato con notevole frequenza. Bene la gestione della privacy, con i più evoluti sistemi di sblocco o il controllo dell’accesso alle app tramite riconoscimento dell’utente. Non manca la possibilità di clonare le applicazioni ma anche una completa modalità che massimizza l’esperienza di gioco per i gamers. Insomma, non manca niente per rendere Poco M3 una specie di abito sartoriale su misura.

Giudizio sulla fotocamera del Poco M3

Poco M3

Il reparto fotografico ha una struttura in linea con il prezzo del telefono ma migliorabile. Intendiamoci, su un dispositivo di questa categoria un sensore principale con risoluzione da 48 Megapixel è già fin troppo, ma avremmo gradito la presenza di un elemento ultra wide, per dare maggiore flessibilità all’esperienza di scatto. Ma andiamo con ordine: i sensori sono tre. Il primo, come detto, ha una risoluzione elevata e una lente f/1.8 luminosa. Il software opera in pixel binning, esponendo quattro pixel come se fosse uno di grandi dimensioni. Questo permette di migliorare le prestazioni in assenza di luce ma con una risoluzione che scende a 12 Megapixel.
Tramite menù è comunque attivabile la risoluzione a 48 Megapixel; permette di eseguire validissimi crop, ma consigliamo di utilizzarla in condizioni di luce ottimale per non correre il rischio di ritrovarsi con dettagli “impastati”. Lo zoom è comunque gestibile in modalità normale tramite un intervento digitale e fino al 2x fornisce prestazioni molto valide. Quando la luce cala i risultati sono meno brillanti, anche se la modalità notturna ci viene in aiuto quando fotografiamo scenari statici. Segnaliamo inoltre la presenza di altri due sensori da 2 Megapixel, che raccolgono dati sulla profondità di campo e aiutano nella Macro Fotografia. Buoni i video in Full HD.

L’audio

Il reparto audio è completo e prevede la presenza di due speaker che consentono una riproduzione stereofonica del suono. Forse c’è un leggero sbilanciamento di volume e dei toni basi verso l’altoparlante inferiore, ma la resa complessiva è soddisfacente e lo è ancora di più considerando la categoria di appartenenza del telefono. Molto bene la presenza di un jack audio da 3,5mm che permette di utilizzare le cuffie a filo preferite, senza gli odiosi adattatori, e potendo ricaricare contemporaneamente la batteria. In chiamata la capsula auricolare non fa mancare i decibel, anche se c’è qualche inflessione metallica. Lo speaker di sistema ha invece tonalità più calde e comunque un discreto volume anche nell’utilizzo in vivavoce. Nessuna incertezza nel dialogare con la rete da parte delle antenne integrate.

La batteria

Una batteria da 6.000 mAh e un hardware poco esigente, garantiscono un’autonomia d’esercizio fuori dal comune. Con un utilizzo intermedio si coprono tranquillamente i due giorni di utilizzo.

I nostri Award Best Price e Design

POCO M3 si aggiudica il nostro Award Best Price per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Difficile trovare oggi sul mercato un migliore bilanciamento fra caratteristiche tecniche e valore di listino. Abbiamo anche molto apprezzato il Design della parte posteriore e la particolare scelta di colori.

Il giudizio di Cellulare Magazine: Poco M3

Poco M3 è uno smartphone interessante. La sua forza non risiede solo in un prezzo competitivo, ma soprattutto nel rapporto qualità/prezzo. L’azienda ha interpretato con intelligenza il tema filosofico in chiave economica e il dispositivo appare più accattivante di prodotti più costosi, senza rinunciare alla solidità. C’è certamente qualche dettaglio migliorabile, come un processore non brillantissimo o la fotocamera che meriterebbe un sensore ultrawide e una maggiore versatilità, ma non si possono perdere di vista gli elementi essenziali, che sono quelli di un ottimo funzionamento complessivo e di un livello di autonomia eccellente. Poco è diventata una realtà autonoma da Xiaomi, ma il modello di business è ben delineato e, da quest’anno, prevede una gamma più estesa, capace di offrire qualcosa di molto appettibile in ogni fascia del mercato. Al netto di qualche piccola mancanza, non ci stancheremo mai di apprezzare le opportunità offerte da queste nuove realtà, che permettono di entrare in possesso di ottimi dispositivi a una vasta fetta di pubblico, con prezzi realmente alla portata di tanti. Poco M3 è l’incarnazione di una filosofia e ci sentiamo di consigliarlo a chiunque.

PRO

  • Autonomia fuori dal comune
  • I materiali plastici sono di qualità e rifiniti molto bene
  • Rapporto qualità/prezzo eccellente, soprattutto nella versione da 64 GB

CONTRO

  • Processore di nuova generazione, affidabile ma piuttosto “tranquillo
  • Manca una fotocamera con lente grandangolare, l’avremmo preferita ai due sensori da 2 Megapixel

7,9 Voto Finale

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Postato in Recensioni XiaomiTaggato

Ivan Paparella

Appassionato di tecnologia a 360 gradi. Utilizzo e provo telefoni cellulari dal 1990, amo la fotografia e tutto ciò che ha un'anima autentica.