Pokemon Go, il gioco dell’anno realizzato da Niantic Labs e Nintendo per dispositivi Android e iOS, sta facendo i conti con un calo d’utenza a distanza di quasi 2 mesi dall’uscita ufficiale. A dirlo è una ricerca di Axiom Capital Management, riportata poi dal Bloomberg, secondo cui il declino sarebbe costante e molto veloce. Nell’ultimo mese sarebbero ben 15 milioni gli utenti stufi del gioco che hanno deciso di interrompere la carriera da allenatori di Pokemon.
Il senior analyst di Axiom, Victor Anthony, ha poi tranquillizzato i maggiori investitori di Facebook, Snapchat, Twitter e Google, preoccupati dell’enorme successo di Pokemon Go e del conseguente allontanamento dai social.
Pokemon Go è arrivato nel momento migliore per l’utenza americana ed europea, ovvero nel periodo estivo, in cui milioni di studenti hanno tempo libero da spendere andando in giro per la città. E anche grazie a questo che milioni di download sono arrivati già dalle prime ore di disponibilità sfruttando quell’effetto nostalgia dai piccoli mostriciattoli che rievocano l’infanzia e il sogno comune di diventare allenatori di Pokemon. Non tutto è stato perfetto però, Niantic ha distribuito una prima versione del gioco priva di molte caratteristiche annunciate in precedenza. Oltre a svariati bug in parte risolti con minor update, sono ancora assenti gli scambi di Pokemon tra giocatori, le lotte in diretta e la presenza di eventi per catturare Pokemon leggendari. L’ultimo aggiornamento alla versione 0.35.0 per Android e 1.5.0 per iOS ha provato a mettere una pezza rendendo più facile la cattura di Pokemon e una disponibilità maggiore di quelli rari relegati solamente ad alcuni Paesi caratteristici.
Salgono i guadagni. Nonostante il calo, gli incassi dovuti agli acquisti in-app sono saliti del 10% secondo uno studio dell’operatore giapponese DOCOMO realizzato per il periodo tra il 6 Luglio e il 3 Agosto. Nei primi giorni dal debutto, il bottino di Nintendo ammontava già a 30 milioni per non parlare poi del +100% registrato dal valore delle azioni e il conseguente effetto domino che ha incrementato le vendite dei giochi per console portatili.