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Pokémon Go: presto l’app escluderà dalla ricerca le scuole francesi

Del declino di Pokémon Go, l’app che per settimane ha fatto impazzire mezzo mondo, vi abbiamo già parlato in questo articolo. Se da un lato il numero dei giocatori e di download è in netto calo, dall’altro resta un esercito di irriducibili che senza esitazione continua a cacciare mostriciattoli in un lungo e in largo per le città. Il più delle volte in barba alle regole del buonsenso.
Fra i terreni di caccia ancora fertili per il fenomeno ideato da Niantic Labs e Nintendo, vi è la Francia dove vie, ospedali, musei e scuole rappresentano soste privilegiate per gli appassionati cercatori.
Ed è proprio nelle scuole che il governo francese individua un problema etico e soprattutto di sicurezza. Non è infatti ammissibile – sostiene la ministra dell’Educazione Najat Vallaud-Belkacem – che insegnanti educati a prevenire e affrontare situazioni di emergenza legate al terrorismo internazionale, debbano poi assistere a corse improvvise e movimenti fuori controllo da parte di studenti in cerca di Pikachu e compagni.
Il dissenso si è concretizzato in una richiesta ufficiale avanzata dalla Vallaud-Belkacem a Niantic. Fra le motivazioni allegate le continue distrazioni cui gli studenti sono soggetti durante le lezioni e i succitati problemi di ordine pubblico e sicurezza. La ricerca di massa che quindi va in scena ogni giorno per le strade della capitale francese – sostiene sempre la ministra – non può e non deve estendersi alle scuole elementari, medie e superiori. Niantic, dal canto suo, dovrebbe rimuovere gli instututi francese dalle mappe integrate nel gioco offrendo la possibilità a educatori e insegnanti di segnalare attraverso il suo sito Web ufficiale le strutture da escludere dal gioco. A breve, provvedimenti simili potrebbero interessare anche ospedali e musei.