Qualcomm e Apple sono davvero a un passo dalla guerra. Qualcomm starebbe pensando di chiedere un divieto di importazione degli iPhone che entrano negli Stati Uniti in rappresaglia contro la decisione di Apple di fermare i pagamenti delle royalties dovute al produttore di chip.
Qualcomm potrebbe così chiedere formalmente alla US International Trade Commission (ITC) di impedire all’iPhone, prodotto in Asia, di entrare negli Stati Uniti, sostenendo che Apple sta violando i suoi brevetti. Siamo davanti a un complicato intrigo e a un complesso Risico fatto di mosse strategiche delicate. A ogni azione può infatti seguire una reazione altrettanto forte.
Anche se Qualcomm invierà tale richiesta è infatti tutto da vedere se la ITC la approverà. Certo Qualcomm deve pur fare qualcosa in risposta alla decisione di Apple di sospendere i pagamenti relativi alle roylaties sui brevetti Qualcomm.
Per capirci bene: Cupertino ritiene la cifra da pagare troppo alta, il costo dei brevetti come ingiusto ed eccessivo e afferma che da ben cinque anni sta rincorrendo un accordo che Qualcomm non avrebbe voglia di trovare. Non vuole eludere i pagamenti ma solo forzare la mano affinché sia un giudice a stabilire se le cifre in gioco sono eque o inique.
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Dall’altra parte il colosso dei processori ritiene che la sospensione totale dei versamenti di Apple (che vengono effettuati in via indiretta a Qualcomm attraverso i produttori del Melafonino) sia del tutto immotivata e ingiustificata e sta seriamante pensado di chiedere il blocco delle vendite dello smartphone di Tim Cook in America. Un provvedimento che, se accolto, sarebbe sanguinoso per Apple.
La scelta di percorrere la strada dell’ITC ha un senso chiaro: la commissione è competente riguardo alla legge sui brevetti, ha l’autorità di vietare le importazioni negli Stati Uniti e decide con maggiore rapidità rispetto all’ordinamento giurisdizionale. Qualcomm ha conosciuto da vicino l’impatto che può avere un divieto della ITC, avendo subito il blocco della commercializzazione dei suoi chipset nel 2009, in seguito a una controversia con la rivale Broadcom.
Ma i chip sono cosa diversa dai telefoni. E Apple ha già respinto in passato tale sfida nella celeberrima battaglia legale con Samsung.
Apple ha un’ulteriore buona ragione per combattere Qualcomm sulla questione: non usa esclusivamente i modem LTE di un solo fabbricante, ma un mix di modem Intel e Qualcomm. E potrebbe decidere di abbandonare del tutto le forniture di Qualcomm.
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Ma c’è di più. Qualcomm è stata citata in giudizio dalla FTC (Federal Trade Commission) proprio sulla presunzione di un abuso di posizione. Proprio quello che sostiene Apple.
Insomma, la matassa non è facile da dipanare e il primo che farà una mossa rischia sia di mettere l’avversario in scacco matto sia di finire stritolato da una decisione avversa.
Solo la diplomazia potrebbe sbloccare lo stallo, ma gli animi sono esacerbati da anni di estenuanti trattative (tutte fallite) e da grandi interessi economici in gioco. Non sarà facile per nessuno dei due contendenti trovare una soluzione di uscita indolore.