Qualcomm, la grande casa di produzione di chip, aveva in mente da tempo di cominciare la produzione di chip completamente fatti in casa. Tutti i processori sviluppati finora, infatti, erano basati in gran parte sull’architettura ARM, che è proprietà dell’omonima azienda che la concede su licenza. A questo fine, Qualcomm ha acquisito Nuvia, startup specializzata appunto nella progettazione di processori.
C’è però un problema. Anche Nuvia, infatti, realizza un gran numero di chip utilizzando tecnologie concesse in licenza da ARM. L’accorpamento sotto Qualcomm costituirebbe una violazione di tale licenza e, di conseguenza, è stata revocata a Nuvia la facoltà di produrre chip basati su architettura proprietaria.
Nonostante questo, pare che Nuvia (ora sotto Qualcomm) abbia continuato illecitamente a produrre processori ARM senza averne diritto. L’azienda è così passata alle maniere forti, intentando una causa contro Qualcomm intimando di distruggere immediatamente tutti i progetti di Nuvia sviluppati senza licenza.
Qualcomm non è molto convinta della legittimità di questa accusa. Un portavoce ha infatti dichiarato che ARM non ha diritto di interferire con l’accordo con Nuvia, e che Qualcomm possiede tutte le licenze necessarie per progettare le proprie CPU custom. Una vittoria di ARM in tribunale potrebbe danneggiare parecchio le ambizioni di Qualcomm, che desidera competere con i chip proprietari di Apple.