Vi ricordate la polemica su quello che si può e non si può comprare con la card del reddito di cittadinanza? In un primo momento erano stati esclusi i prodotti di elettronica di consumo come smartphone ed elettrodomestici. Alla base di questa scelta pesava la paura di un utilizzo improprio del reddito per beni ritenuti non di prima necessità.
Il decreto
Fortunatamente, a partire da oggi, Il decreto ministeriale firmato da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, e da Giovanni Tria, ministro dell’economia, sancisce il diritto di poter acquistare beni di elettronica di consumo con la card. Potrà essere utilizzata solo in Italia (non quindi all’estero) e per acquistare beni direttamente nei negozi o con la modalità del “clicca e ritira” (acquisto on-line e ritiro nel negozio fisico). Niente acquisti on-line dunque.
Una battaglia sociale
Fortunatamente ci si è resi conto che lo smartphone oggi non è un semplice dispositivo elettronico votato all’intrattenimento e tantomeno uno status symbol, ma uno strumento inalienabile di inclusione sociale. Per chi non possiede un computer, ad esempio, è un’imprescindibile finestra sul mondo dell’informazione e dei servizi, (anche quelli della pubblica amministrazione) ormai sempre più legati alla Rete.
Che cosa non si può acquistare?
Ecco, invece, tutto quello che non sarà possibile acquistare con la card del reddito di cittadinanza:
- Giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.
- Acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali.
- Armi.
- Materiale pornografico e beni e servizi per adulti.
- Servizi finanziari e creditizi.
- Servizi di trasferimento di denaro.
- Servizi assicurativi.
- Articoli di gioielleria.
- Articoli di pellicceria.
- Acquisti presso gallerie d’arte e affini.
- Acquisti in club privati.
La soddisfazione di AIRES
Andrea Scozzoli, presidente di Aires, l’associazione dei rivenditori di elettronica, ha commentato: “Nessun trionfalismo, ovviamente però siamo soddisfatti perché si è ristabilito un principio fondamentale: i prodotti elettronici non sono beni voluttuari o consumistici, ma strumenti fondamentali per la vita delle persone e delle famiglie, per l’inclusione sociale e anche per il reinserimento lavorativo”.