Tanto tuonò che piovve! Alla fine, messa da parte la figuraccia di qualche giorno fa, la Commissione Europea ha riproposto le nuove regole per il roaming internazionale. Ce l’ha fatta a normare quello che avrebbe legiferare fin dal principio. E cioé che, dal prossimo giugno 2017, chi si recherà all’estero nei Paesi dell’Unione, pagherà come se fosse a casa. Secondo la sua tariffa nazionale. Senza se e senza ma.
Sparisce così il limite di 90 giorni (inframezzato da un ritorno in patria ogni 30) sancito in un primo tempo. Una limitazione che aveva fatto saltare sulla sedia il Presidente Juncker, che aveva chiesto misure meno restrittive. Il tutto a garanzia di quanto deciso a primavera. E cioé che, quando con il nostro smartphone ci recheremo all’estero, pagheremo la stessa cifra per chiamare, per inviare Sms e per navigare in Internet che paghiamo quando siamo a casa nostra.
Il problema da risolvere restava uno solo. Come prevenire che qualche utente utilizzasse la nuova normativa in frode nei confronti degli operatori. Magari utilizzando stabilmente una Sim francese in Italia, per sfruttare una promozione migliore. Varrà il principio di residenza e di legame stabiile sotto il monitoraggio degli operatori tlc. In caso questo ultimi individuassero anomalie o abusi potranno intervenire.
Un esempio di abuso nell’ uso equo del roaming internazionale e quindi suscettibile dell’imposizione da parte degli operatori tlc di extra costi sono la presenza di traffico nazionale insignificante rispetto a quello in roaming. Lunga inattività di una Sim associata con l’uso quasi esclusivo in roaming. Abbonamenti e uso di Sim multiple in roaming da parte dello stesso utente.
I sovraccosti saranno comunque limitati al prezzo all’ingrosso che gli operatori pagano tra di loro per fornirsi gli stessi servizi di roaming, che la Commissione ha proposto a 4 centesimi al minuto per le chiamate, a 1 centesimo per gli sms e a 0,85 centesimi per Megabyte.
Spetterà sempre agli operatori monitorare i movimenti dei consumatori e avvertirli in caso di problemi. Spetterà sempre agli operatori mettere in piedi un meccanismo per gestire i litigi e le dispute legali.
I fornitori dei servizi tlc, però, se vedranno messo a rischio il proprio modello di business nazionale a causa del roaming illimitato potranno derogare alle regole Ue. Previa autorizzazione del Garante nazionale. E nel rispetto dei tetti tariffari proposti dalla Commissione.