Doccia fredda per gli operatori nostrani Tim e Wind. L’Aduc, associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, ha riscontrato delle scorrettezze riguardanti l’attivazione di servizi roaming tutto compreso da parte dei due operatori. E’ stata inoltre presentata denuncia presso gli enti di riferimento quali Antitrust, Agcom e Commissione Europea.
Tim
Per l’operatore blu si fa riferimento alle opzioni tariffarie “Europa Daily Basic” e la rimodulazione della vecchia “Tim in viaggio Full”, attivate automaticamente a tutti i clienti senza il consenso di questi ultimi. Le “promozioni” scalano il credito telefonico (3 o 4 euro a seconda del contratto) una volta effettuata la prima chiamata o dopo aver inviato un sms o avviato una connessione dati. Inoltre, sembra non essere presente a listino una tariffa roaming a consumo.
Roaming: la situazione europea
Il Regolamento UE 2015/2120 ha posto un freno alle tariffe in roaming per chi utilizza il proprio telefonino in Europa. Dal giugno del 2017 niente più salassi: il telefono dall’estero dovrà costare come a casa. E nel frattempo, dal 30 aprile 2016, il costo dei servizi in roaming deve essere pari alla tariffa nazionale del chiamante piu’ un sovrapprezzo: il costo totale dei servizi non potrà comunque essere superiore a 23,18 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in uscita, 1,39 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in entrata, 7,32 €cent/SMS IVA inclusa per gli sms in uscita e 24,40 €cent/MB IVA inclusa per la connessione dati.
Wind
Sempre stando alla denuncia dell’Aduc, l’operatore arancione sembra aver attivato per tutta risposta alle nuove tariffe europee un’opzione tutto-compreso per il roaming in Europa chiamata “Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea”. Con 2 euro al giorno sono previsti 15 minuti per ricevere ed effettuare chiamate, 15 sms e 50 MB di traffico internet. Anche in questo caso gli utenti Wind non sono stati avvisati e l’attivazione è avvenuta automaticamente.
A seguire il comunicato stampa integrale ricevuto da Aduc
Firenze, 16 maggio 2016. Dal 30 aprile scorso telefonare in roaming doveva costare meno per tutti, ma così non è.TIM/Telecom e Wind stanno infatti violando il regolamento europeo, attivando ai loro clienti, automaticamente e senza previo consenso, dei piani tariffari flat per i servizi in roaming.
Il Regolamento UE 2015/2120 ha posto un freno alle tariffe in roaming per chi utilizza il proprio telefonino in Europa. Dal giugno del 2017 niente più salassi: il telefono dall’estero dovrà costare come a casa. E nel frattempo, dal 30 aprile 2016, il costo dei servizi in roaming deve essere pari alla tariffa nazionale del chiamante piu’ un sovrapprezzo: il costo totale dei servizi non potrà comunque essere superiore a 23,18 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in uscita, 1,39 €cent/min IVA inclusa per le chiamate in entrata, 7,32 €cent/SMS IVA inclusa per gli sms in uscita e 24,40 €cent/MB IVA inclusa per la connessione dati.
Telecom/TIM
Telecom ha attivato a tutti i suoi clienti, senza alcun avviso, una opzione tariffaria per il roaming chiamata “Europa Daily Basic” che costa 3 euro al giorno per 100 minuti di chiamate e 100 sms, e altri 3 euro al giorno per connessione dati. Si attiva al primo servizio fruito, e minuti/sms e connessione dati devono essere utilizzati entro mezzanotte, dopodichè scatta un nuovo addebito di 3 euro. Quindi se ci troviamo all’estero e facciamo una sola chiamata paghiamo 3 euro, così come un’unica connessione dati costerà 3 euro. E’ esattamente il contrario di quello che prevede il regolamento europeo.
A ciò si aggiunge che Telecom, per quanto abbiamo potuto visionare dal sito internet dell’operatore, non rende disponibile sul mercato per i clienti TIM una tariffa roaming a consumo.
Alla violazione del regolamento europeo si aggiungono poi altre condotte che, a nostro avviso, consistono in pratiche commerciali scorrette e in pubblicità ingannevole. Tim/Telecom infatti ha attivato questa opzione automaticamente a tutti i clienti, senza il loro consenso (e senza fornire un’alternativa a consumo).
Telecom ha inoltre modificato l’opzione flat “TIM IN VIAGGIO FULL” senza darne comunicazione agli utenti e senza garantire il diritto di recesso gratuito. I clienti Tim che avevano sottoscritto l’opzione per il roaming Tim in viaggio full (0,16€ al minuto per le chiamate dall’estero con 0,16€ di scatto alla risposta e 0,16€ per ogni SMS inviato o ricevuto) si sono ritrovati quindi senza alcun avviso con le nuove condizioni economiche: 4 euro al giorno per 100 minuti per chiamare, 100 minuti per ricevere, 100 SMS e 500 Mega
Il tutto è quanto di più lontano possiamo immaginare dal regolamento europeo che abbassa le tariffe in roaming. Telecom/Tim però sul proprio sito spiega che la modifica è fatta proprio in ragione e in ottemperanza alla nuova normativa comunitaria: “Per effetto dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento (UE) n. 2120/2015, dal 30/04/2016 verranno adeguate in modo migliorativo, le condizioni di TIM in Viaggio Full”.
WIND
Wind ha attivato a tutti i propri clienti un’opzione per il roaming in Europa flat, definendola molto equivocamente “Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea”. Così come equivoche sono le informazioni rese sul sito del gestore – peraltro difficili da trovare – sulla tariffazione a consumo, che viene presentata come una “offerta” da attivare. Tutti gli utenti Wind si trovano attivata, automaticamente e senza previo consenso, l’“Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea”, una opzione flat che al costo di 2 euro al giorno consente:
15 minuti per chiamare
– 15 minuti per ricevere
– 15 SMS da inviare
– 50 MB di traffico Internet
da utilizzare entro le 24 e che si attiva al primo uso del telefono nel corso della giornata.
A differenza di Tim, Wind consente di disattivare “l’offerta” e di optare per una tariffazione a consumo, ma tale possibilitàviene presentata come una “offerta” da attivare, quando invece si tratta – semplicemente – di tariffazione a consumo.
Le due società- in buona sostanza – violano sia il regolamento UE che il codice del consumo, attivando ai propri clienti opzioni tariffarie senza avvisarli e – nel caso di Telecom – senza consentire un’alternativa a consumo. Il consumatore resta evidentemente disorientato e, se non è ben informato sul reale contenuto del regolamento europeo, pensa che la conseguenza della nuova normativa sia un aumento dei prezzi, quando invece è (dovrebbe essere) esattamente il contrario.
E’ infatti piu’ che ragionevole ritenere che i clienti delle due societa’ non abbiano contezza alcuna di queste attivazioni (se ne accorgeranno quando saranno ormai all’estero), non essendo stati avvisati in modo idoneo né della attivazione delle nuove opzioni né della concreta portata della regolamentazione europea. Al contrario, entrambe le società hanno motivato le proprie condotte commerciali illegittime proprio alla luce dell’entrata in vigore delle nuove norme europee. La mancata informazione sulla reale portata della nuova normativa europea e sulle differenze fra le previsioni normative e le opzioni tariffarie attivate inducono ulteriormente in errore il consumatore, portandolo erroneamente a ritenere che le nuove tariffe flat siano economicamente più vantaggiose.
Abbiamo quindi segnalato tali violazioni all’Antitrust, all’Agcom e alla Commissione europea (1) affinchè provvedano con urgenza a bloccare queste operazioni illegittime.
Ai consumatori consigliamo, prima di partire per Paesi UE, di verificare con attenzione le opzioni attive sul proprio telefono e decidere se tenerle attive, disattivarle quando possibile oppure – in caso siano antieconomiche – se valutare le altre offerte sul mercato.
In ogni caso, queste le indicazioni su come procedere:
– inviare, via pec o a mezzo raccomandata AR una lettera di diffida (2) ;
– inviare una segnalazione all’Antitrust (3) e all’Agcom (4) ;
– tenerci aggiornati (5) su quanto accade. “