La fotografia del mercato della telefonia, senza voler andare troppo lontano, è data dai risultati finanziari presentati in questi ultimi due giorni. Ieri la notizia di una trimestrale da record per Apple, oggi quella di un trimestre in calo per Sasmung. Non è stato però un fulmine a ciel sereno. Il calo per Samsung era ampiamente previsto: -26,8% sull’utile netto e un calo del 23,2% anno su anno. Questi risultati non hanno comunque impedito al gruppo, che è sotto forte pressione da parte dei suoi azionisti, di annunciare un aumento del dividendo a 19,5 won contro 13,8 dell’anno precedente.
Si tratta della prima battuta d’arresto in tre anni per un produttore che è ancora saldamente al vertice nella classifica degli smartphone venduti. Certo, l’ultimo anno di Samsung è stato leggermente sottotono. Più che la pressione della concorrenza (Xiaomi spinge tantissimo a oriente) è mancata forse un po’ di creatività. Ma è troppo presto per parlare di un passo indietro da parte del colosso coreano. È vero che Kwon Oh-hyun, amministratore del gruppo asiatico, ha indicato come ambiti di sviluppo la sanità (smart health) e la domotica (smart home) ma si tratta di strategie sinergiche e non di alternative.
Insomma, una sola battuta d’arresto è poco indicativa per parlare di un innalzamento della bandiera bianca da parte di Samsung. L’appuntamento decisivo sarà a Barcellona a marzo. Il colosso coreano svelerà il suo nuovo top di gamma e presumibilmente altri nuovi smartphone e smartwatch. E noi siamo sicuri che non mancheranno le sorprese…