Shellshock: il nuovo bug informatico

Dopo “Hearthbleed”, un nuovo bug spaventa il mondo informatico. Parliamo di “Shellshock”, un antico errore di programmazione scoperto nelle ultime ore che potrebbe essere sfruttato da cybercriminali per violare qualsiasi sistema informatico.
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Il bug risiederebbe in Bash, una delle più note shell di Unix utilizzate praticamente su tutti i sistemi operativi disponibili sul mercato: Linux, Mac OS X, Windows, Android.

Se sfruttato, il bug permetterebbe di eseguire dei comandi malevoli a distanza con la possibilità di sottrarre dati sensibili all’ignaro utente. Oltre ai vari computer privati e aziendali che potrebbero ritrovarsi sotto attacco, secondo gli analisti, ci sarebbero anche 500 milioni di Web-server sparsi in tutto il mondo a rischio. Non parliamo poi dei siti governativi e militari

Attualmente non ci sono delle patch per correggere in modo completo il “Shellshock”. I programmatori dovranno quindi correre ai ripari per correggere un errore di programmazione vecchio di 25 anni. Buon lavoro.

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Raffaele Pozzi