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Smartphone flessibili: ecco cosa bolle in pentola

Pieghevoli, flessibili, elastici o srotolabili. Quattro termini per indicare uno stesso concetto: quello degli smartphone del futuro che all’odierna versatilità del software aggiungeranno un nuovo concetto di forma e usabilità. I dispositivi del futuro dovranno essere in grado di essere riposti nel taschino di una giacca, ma sempre pronti per aprire un secondo schermo (più grande) in grado di assistere al meglio l’utente nella consultazione dei servizi multimediali. Insomma, se oggi ci lamentiamo (giustamente) del fatto che gli smartphone sono un po’ tutti uguali, potremmo essere alla vigilia di un cambiamento epocale. Le grandi aziende ci stanno investendo da mesi e hanno cominciato a mostrare i frutti del loro lavoro.
Il concetto, pur se interpretato con modalità differenti, è uno: la possibilità di avere due (o addirittura tre) schermi: il primo da utilizzare esattamente come facciamo oggi, il secondo in grado di aprirsi quan- do consultiamo Internet, vediamo film ed eventi in streaming o utilizziamo app multimediali. Se l’hardware dovrà per forza fare affidamento su schermi flessibili di ultima generazione, il software dovrà avere il compito di fare uno “switch” più rapido possibile fra la modalità di visualizzazione classica (tipo smartphone) e quella panoramica (tipo tablet). O addirittura attivare in automatico lo schermo da utilizzare a seconda del contenuto scelto. Altra prerogativa indispensabile è la presenza della connettività 5G, che metterà a disposizione velocità dati fino a oggi irraggiungibili.

Lo smartphone flessibile di Samsung

Nel corso di un evento dedicato agli sviluppatori, svoltosi a novembre a San Francisco, Samsung ha finalmente svelato il suo primo smartphone pieghevole che andrà in produzione nei prossimi mesi. Si tratta ancora di un prototipo ma ha fatto parlare molto di sé. Restano infatti tanti aspetti da decidere, ma il progetto è partito e l’azienda sudcoreana vuole portarlo sul mercato entro la metà del 2019. Justin Denison, Senior Vice President General Manager di Samsung, ha mostrato il telefono sul palco: un tablet quando è completamente aperto e un telefono quando è chiuso. Utilizza una nuova tecnologia di visualizzazione chiamata Infinity Flex Display che consente di aprire e chiudere il dispositivo più e più volte senza alcun problema.
«L’Infinity Flex Display rappresenta una piattaforma mobile completamente nuova», ha affermato Denison. «Viviamo in un mondo in cui le dimensioni dello schermo possono essere grandi solo quanto il dispositivo stesso. Abbiamo aggiunto una nuova dimensione per aiutarti a navigare, guardare e usare il multitasking come mai prima d’ora». Come detto è probabile che il dispositivo, quando raggiungereà la sua maturità commerciale, sarà più elegante e avrà cornici più piccole rispetto a quello mostrato. Lo smartphone pieghevole di Samsung può gestire fino a tre app allo stesso tempo, un elemento che il produttore chiama Multi Active Window. Glen Murphy di Google, responsabile di Android UX, è salito sul palco dopo Denison specificando che Android supporterà la nuova tecnologia di visualizzazione pieghevole. Il foldable phone di Samsung da chiuso assomiglia a un normale telefono da 4,58” con aspect ratio di 21:9. La risoluzione è di 840×1.960, con una densità dello schermo di 420 dpi. Lo schermo più grande, invece, si nota quando si apre il telefono e parliamo di un display da 7,3” con un rapporto di aspetto 4,2:3. In questo caso, la risoluzione è di 1.536 x 2.152 pixel con una densità dello schermo di 420 dpi.

Samsung

Huawei: pieghevole in arrivo

Huawei non poteva non entrare nella sfida degli smartphone pieghevoli. Il suo progetto – ancora in gran parte segreto – ha il nome in codice di Mate X ed è un dispositivo con schermo da 8 pollici ripiegabile su se stesso. Il pannello sarà completamente “pieghevole” e questo permetterà agli utenti di godersi da una parte un tablet di piccole dimensioni e dall’altra un classico smartphone.
Inizialmente Mate X sarà destinato al mercato asiatico, e più precisamente, alla Corea del Sud. Insomma Huawei ha scelto proprio la patria di Samsung per esordire con uno smartphone pieghevole, il cui display, fra l’altro, verrebbe realizzato dalla BOE Technology, la stessa che ha progettato il pannello ricurvo del Mate 20 Pro. Mate X, di cui si conosce ancora molto poco a livello hardware, avrà connettività 5G, uno schermo esterno dotato di notch che dovrebbe nascondere una fotocamera anteriore da 24 Megapixel. Nella parte posteriore del dispositivo, realizzato interamente con scocca in vetro temperato, ci sarà invece la doppia fotocamera con un sensore principale da 20 Megapixel abbinato a uno secondario da 12 Megapixel. Nello schermo esterno c’è anche un sensore per le impronte digitali. A schermo esterno chiuso le due parti del dispositivo restano unite come le due estremità di un portafogli. Per questo motivo il telefono è leggermente più spesso rispetto ai modelli a cui siamo abituati. Aprendo le due estremità si accede invece allo schermo da 8 pollici, in modalità tablet. Questo schermo non ha cornici. Secondo alcuni rumors che girano in Rete, l’azienda cinese potrebbe portare il nuovo device al Mobile World Congress di Barcellona, il prossimo febbraio.

Royole ossia Davide contro Golia

A volte Davide batte Golia. E così una piccola azienda californiana, che ha esposto i suoi prodotti al recente Ces2019, con il comparto produttivo a Shenzen, in Cina, ha presentato il suo smartphone flessibile, che si chiama FlexPai, prima di Samsung. Si tratta di uno smartphone pronto a trasformarsi in tablet aprendo lo schermo. Quando il pannello è esteso il display diventa da 7,8 pollici; se ripiegato, invece, si trasforma in uno smartphone con tre schermi: uno frontale e uno posteriore, cui se ne aggiunge uno dorsale dedicato alle notifiche.

Aprire e chiudere di continuo un dispositivo potrebbe portare a danni dovuti all’usura. Per questo Royole è stato costruito e testato per resistere a oltre 200mila cicli di piegamenti. 
Dando uno sguardo alle funzioni troviamo una doppia fotocamera con intelligenza artificiale (da 20+16 Megapixel, tele+grandangolo), una memoria di archiviazione da 128/256 GB, 6 GB di Ram e un processore Qualcomm. Il sistema operativo si chiama Water OS ed è basato su Android 9. FlexPai può già essere ordinato sullo store ufficiale dell’azienda all’indirizzo www.royole.com/product-list. I prezzi variano da 1.388 euro e 1.539 euro a seconda che si scelga un taglio da 128 o da 256 GB di memoria.

Cosa faremo con gli smartphone flessibili?

1 – Un dispositivo per tutto

Mettersi in tasca un unico dispositivo, in grado di interpretare i ruoli di smartphone, tablet e computer portatile.
 Un sogno a lungo rincorso dall’industria della telefonia mobile, che oggi potrebbe diventare realtà grazie all’evoluzione della tecnologia di costruzione degli schermi.
La possibilità di poter ripiegare (o addirittura arrotolare) un pannello su se stesso può consentire alle aziende di realizzare dispositivi versatili e maneggevoli, e ai consumatori di mettersi in tasca un unico prodotto, capace di trasformarsi a seconda delle situazioni e dell’utilizzo del momento.

2 – Streaming e multimedia

Guardare un film, godersi una partita o un concerto in streaming è oggi un’esperienza non sempre facile da vivere su uno smartphone, soprattutto se non si possiede un top di gamma. Lo schermo pieghevole e la possibilità di fare switch dalla versione smartphone a quella tablet ci offrirà invece un pannello generoso sul quale trasferire tutte le funzioni multimediali più spinte, godendone con qualità e definizioni altissime.
La connettività 5G completerà poi la dotazione tecnologica, permettendoci di ricevere e trasferire file e contenuti anche “pesanti” in pochi secondi.

3 – Multitasking

Poter passare da uno schermo da 4,5 pollici a un display da 7,3 pollici, come nel caso del foldable phone presentato da Samsung poche settimane fa, offre la possibilità di fare un nuovo utilizzo del multitasking. Quando utilizziamo
il dispositivo nella sua versione più estesa è possibile gestire i contenuti che appaiono sullo schermo in tre aree differenti.
 In tal modo potremo ad esempio guardare un contenuto in streaming e, nel frattempo, scrivere un testo o condividere ciò che si sta vedendo sui social network. Insomma, un multitasking completo e più agevole.

4 – Giochi

C’è tanta attesa da parte dell’industria del gaming riguardo ai nuovi dispositivi flessibili. Le funzioni e i comandi oggi disponibili su console attendono solo di atterrare su dispositivi mobili, il segmento dal quale ci si attende il più imponente sviluppo del comparto dei giochi.
Indicativa la recente (pur se contestata) scelta di Blizzard di realizzare il suo ultimo titolo, Diablo Immortal, solo per piattaforma mobile. Si tratterebbe di un antipasto di ciò che accadrà in futuro, quando gli utenti avranno a disposizione schermi più grandi da utilizzare in mobilità uniti a processori di grande potenza e connettività a banda larga.