Un dirigente della Kolon Industries ritiene che gli smartphone pieghevoli potranno raggiungere circa il 20% della quota di mercato entro il 2019. Una dichiarazione da tenere considerazione perché il Gruppo Kolon è una delle poche aziende al mondo in grado di assicurare la produzione di massa del Colorless Polyimide, uno dei principali componenti chimici necessari alla realizzazione di dispositivi pieghevoli. Nel dettaglio, si tratta di una pellicola flessibile che può sostituire il vetro rigido attualmente utilizzato sui display.
Secondo alcuni rapporti è proprio Kolon a rifornire Samsung e LG senza che questi abbiano mai confermato ufficialmente. Nonostante questo, Kang Chung è sicuro che i display pieghevoli si svilupperanno, soprattutto in Corea del Sud.
“Si prevede che circa tre aziende di tecnologia su cinque saranno impegnate nella produzione di massa di telefoni pieghevoli nel 2018. I dispositivi si affermeranno per circa il 20% degli smartphone in commercio”.
La maggior parte delle aziende come Samsung, LG, Xiaomi, Sony ed Apple stanno abbandonando i tradizionali display a cristalli liquidi (LCD) per spostarsi verso gli Oled. Oltre alla differenza in termini di contrasto e colori, questi pannelli possono essere flessibili, consentire la curvatura del display e con l’avanzare della tecnologia essere pieghevoli o addirittura arrotolabili. Al contrario, gli LCD devono rimanere rigidi.
Kang ritiene che i primi dispositivi funzionanti con schermi pieghevoli potrebbero già essere rilasciati il prossimo anno ma per il raggio di curvatura di circa 1 millimetro che permetterebbe al telefono di essere piegato completamente a metà ci vorrà ancora un po’ di tempo.
“Il raggio di 1 millimetro è l’ideale ma può causare problemi di sicurezza. Quindi, i produttori hi-tech sveleranno dispositivi con raggio di curvatura pari a 5 millimetri e poi si scenderà”
Kolon Industries ha iniziato a produrre l’elemento chimico Colorless Polyimide proprio questo mese e ha in programma la produzione in massa di pellicole per 100 milioni di unità entro il 2018.