Ieri c’erano bigini e bigliettini, oggi ci sono gli smartwatch. Il fine è sempre quello: prendere un bel voto pur avendo studiato poco. Ed ecco dunque che anche le università si mettono al passo con i tempi e vietano, durante le prove scritte d’esame, di indossare l’orologio. Già, perché gli smartwatch sono indistinguibili dagli orologi tradizionali ma possono visualizzare ogni tipo di informazione e quindi permettere di imbrogliare.
Gli studenti dell’università di Kyoto sogno gli ultimi a sperimentare il divieto. In molti altri atenei è già in vigore: ad esempio in quello di Chieti gli orogologi devono essere inseriti in un sacchetto trasparente da mettere sotto la sedia. Nel Regno Unito, ad Oxford e Cambrige il personale controlla gli orologi mentre a Gldsmiths e City sono vietati. Così anche negli States.
Insomma: il mondo e la tecnologia cambiano ma le dinamiche rimangono più o meno le stesse di sempre.
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