Snap Shows, arriva la quinta generazione: ecco cosa cambia

Otto anni dopo il debutto, gli occhiali Snap Spectacles tornano rinnovati. La quinta generazione di questi occhiali per realtà aumentata (AR) è più avanzata, con un hardware migliorato e una batteria più duratura, ma la strategia di Snap si concentra ora sugli sviluppatori, non più sul mercato di massa.

Le novità hardware degli Spectacles 5

Il nuovo modello Spectacles offre diverse migliorie rispetto ai suoi predecessori. Il campo visivo è stato ampliato a 46 gradi (rispetto ai 26,3 precedenti) e la densità dei pixel è ora di 37 pixel per grado, offrendo una qualità visiva superiore. Le lenti sono dotate di scurimento automatico, migliorando la visibilità all’aperto, e la distribuzione ottimizzata dei componenti lungo la montatura promette un maggiore comfort e un migliore controllo della temperatura. A supportare tutto questo, all’interno troviamo il chip Qualcomm Snapdragon XR1.

Tuttavia, nonostante i miglioramenti, restano alcune limitazioni legate alla tecnologia AR attuale. Il campo visivo, seppur migliorato, è ancora inferiore rispetto alla visione naturale, e l’autonomia, pur essendo stata potenziata, si ferma a soli 45 minuti. Per ovviare a questo, gli occhiali includono una porta USB-C per collegare una batteria esterna.

Snap ha dichiarato che la latenza fotone-fotone è di 13 millisecondi, un valore molto vicino ai 12 millisecondi delle cuffie Apple Vision Pro. Ciononostante, gli Spectacles 5 hanno aumentato peso e dimensioni: mentre la prima generazione pesava 134 grammi, questa nuova versione pesa ben 226 grammi, risultando visibilmente più ingombrante.

Gli occhiali utilizzano Snap OS, un sistema operativo appositamente progettato per la realtà aumentata, e includono un browser web con supporto per YouTube. Inoltre, gli utenti possono eseguire il mirroring del proprio smartphone in modalità wireless, integrando le app mobili nella realtà aumentata.

Scommessa sugli sviluppatori: una strategia innovativa

Invece di puntare sul mercato di massa, Snap ha scelto una strada inusuale: i nuovi Spectacles sono disponibili solo per gli sviluppatori, tramite un abbonamento annuale di 1.188 dollari (100 dollari al mese). L’obiettivo è creare un ecosistema di applicazioni AR innovative, sperando di trovare casi d’uso che possano trasformare gli occhiali in un dispositivo indispensabile per il grande pubblico.

Gli sviluppatori possono creare “Lenti” (le app per Snap OS) utilizzando Lens Studio 5.0. Con Spectacles Interaction Kit, è possibile sviluppare applicazioni interattive, mentre per obiettivi più complessi si possono impiegare TypeScript e JavaScript. Un’altra funzionalità interessante è l’uso dello smartphone come controller di tracciamento 6DoF, e la modalità spettatore permette agli utenti vicini di vedere ciò che l’utente degli occhiali vede in AR.

In futuro, grazie a una collaborazione con OpenAI, gli sviluppatori potranno integrare l’API GPT-4 per fornire un contesto aggiuntivo su ciò che viene visto, detto o ascoltato.

Sfide e opportunità per il futuro degli Spectacles

Nonostante le potenzialità, questa strategia non è priva di rischi. I costi elevati per accedere agli occhiali potrebbero scoraggiare molti sviluppatori indipendenti, limitando così la diversità delle applicazioni. Inoltre, l’assenza di un mercato consolidato per gli occhiali AR di consumo potrebbe ridurre l’interesse da parte dei creatori, i quali potrebbero non vedere un ritorno immediato sull’investimento.

Gli Spectacles 5 includono il tracciamento delle mani, e l’interfaccia principale di Snap OS permette di interagire con una mano tramite l’altra. Evan Spiegel, CEO di Snap, resta fiducioso. In un’intervista a The Verge, ha paragonato l’entusiasmo degli sviluppatori per gli Spectacles a quello che suscitavano i primi personal computer o smartphone. Secondo lui, i “tecnologi visionari” saranno attratti dall’opportunità di modellare il futuro dell’informatica indossabile. Tuttavia, solo il tempo dirà se questa visione si tradurrà in successo.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.