Due player per alcuni versi simili, per altri diversi. Da un lato Spotify, svedese, con un database infinito di brani appartenenti a case discografiche ed etichette indipendenti, dall’altro SoundCloud, tedesco, destinato a professionisti e amatori desiderosi di pubblicare e far ascoltare la propria musica alla comunità.
Cosa lega oggi le due realtà oltre alla passione per le note e alla loro diffusione tramite streaming on demand? L’interesse di Spotify per SoundCloud.
Interesse che, secondo alcune indiscrezioni trapelate dalle colonne del Financial Times, potrebbe sfociare a breve nell’acquisizione della seconda da parte della prima. La cifra in gioco potrebbe aggirarsi sui 700 milioni di dollari.
SoundCloud può vantare oggi un database contenente oltre 120 milioni di tracce audio per un totale di 175 milioni di utenti attivi. Alla versione “free” che prevede limitazioni sulla lunghezza dei brani pubblicabili, SoundCloud affianca una libera a pagamento.
Spotify conta dal canto suo 40 milioni di utenti abbonati quindi paganti per un fatturato che nel 2015 si è attestato su 1,945 miliardi di dollari. Il suo programma di espansione prevede anche l’ingresso sul mercato giapponese, terreno considerato fino a ieri poco fertile per la musica in streaming.