Riproduzione vocale in fase di test
Spotify ha appena avviato una fase di test per la ricerca vocale di brani, artisti, album e playlist. Pare si tratti di un comando vocale in grado di rispondere a input tipo “Riproduci la playlist xyz” o “Mostrami gli album dei Coldplay”. La conferma è arrivata da un portavoce del Gruppo, tra l’altro prossimo alla quotazione in Borsa. Che ha sottolineanto come, per ora, l’opzione «sia solo un esperimento».
I vantaggi del comando vocale
In effetti il controllo vocale sarebbe una bella novità per la piattaforma di musica in streaming. Renderebbe navigazione e fruizione più semplici sia in mobilità, usando semplicemente il microfono delle cuffie, sia in casa quando lo smartphone o il tablet sono collegati a uno speaker. Oltre che sotto il profilo pratico, ricerca e comandi vocali trasformerebbero in un’esperienza più semplice la ricerca nella ricca library della piattaforma, consentendo all’utente di andare dritto all’obiettivo, senza perdersi nell’infinita scelta di artisti, generi, radio e funzionalità.
Il futuro del progetto
Il progetto del comado vocale potrebbe spingersi anche qualche passo oltre. Potrebbe, cioè, tentare di competere con gli assistenti virtuali dei produttori, da Siri ad Alexa, all’Assistente di Google. Il che avrebbe senso, ancor più con l’arrivo di un hardware proprietario che replicherebbe lo schema Apple Music-HomePod, Google Home-Play Music ed Echo-Amazon Music Unlimited. D’altronde se ogni big offre servizi di streaming musicale direttamente in concorrenza, Spotify, che non fa che aumentare il numero dei propri utenti, al momento 71 milioni gli abbonati a Premium e 140 milioni nel complesso (nel 2016 erano 40 milioni), avrebbe in mano un’ottima contro-risposta.