Si apre una crepa tra Spotify e Apple che sarà al centro di una nuova indagine da parte dell’UE.
Il Financial Time ha riferito che la Commissione europea (CE), l’organismo normativo dell’UE, intende lanciare un‘indagine in merito all’affermazione di Spotify secondo cui Apple utilizza la sua posizione per “svantaggiare deliberatamente altri sviluppatori di app sull’App Store”.
Cosa è successo a marzo
In una denuncia depositata presso la CE a marzo, Spotify ha detto che Apple ha “inclinato il campo di gioco”, gestendo iOS, la piattaforma e l’App Store per avvantaggiare Apple Music.
In particolare, il CEO di Spotify, Daniel Ek, ha affermato che Apple “blocca” gli sviluppatori e la loro piattaforma oltre ad affermare che Apple Music ha vantaggi ingiustificati rispetto ai rivali come Spotify. Non solo, la preoccupazione è per il fatto che Cupertino controlli la comunicazione tra gli utenti e gli editori di app, “includendo restrizioni sleali al marketing e promozioni a vantaggio dei consumatori”.
Apple ha risposto alle affermazioni di Spotify in maniera piuttosto confusa e senza rimandare al mittente le accuse. Infatti, Cupertino non ha risposto direttamente a nessuna delle richieste avanzate come includere opzioni di pagamento alternative (offerte nel Google Play Store) e pari trattamento per le app Apple e quelle di terze parti come Spotify.
UE vs i colossi tecnologici
Sempre di più l’Unione Europea sta guadagnando una reputazione come paladina della giustizia dei giganti tecnologici statunitensi. A prescindere dalla GDPR, da sempre interviene sui monopoli in ambito hi-tech.
Ad esempio, Google è stata sanzionata di 1,49 miliardi di euro nel marzo di quest’anno per le violazioni delle norme antitrust.
Facebook invece è sotto i riflettori per una serie di preoccupazioni sulla privacy, in particolare per quanto riguarda le elezioni. Le pressioni dell’UE hanno già indotto il social network a introdurre termini e condizioni chiari sul suo uso dei dati per la pubblicità, mentre potrebbe anche cambiare le sue regole che limitano la spesa pubblicitaria all’estero intorno alle elezioni europee.