Flavio Ferraro, Country Manager di TCL Moble Italia, ha parlato a margine della presentazione dei nuovi prodotti della linea Alcatel, sottolineando lo sforzo dell’azienda di produrre smartphone dal prezzo sempre accessibile ma con caratteristiche tecniche di qualità. Molto importante anche la premessa: TCL in ambito display ha investito 25 miliardi di dollari per creare una nuova fabbrica, che ora produce schermi sia per i televisori sia per gli smartphone del gruppo.
Ma non potevano mancare le domande riguardanti TCL, le intenzioni del colosso conese per il mercato europeo e la diffusione delle immagini di alcuni prototipi di smartphone flessibili che lasciano presagire l’interesse dell’azienda in questo segmento. Insomma, leggendo tra le righe, l’impressione è che TCL debutterà l’anno prossimo, e lo farà con uno smartphone flessibile.
La video intervista con Flavio Ferraro
I flessibili nel 2019
Al Mobile World Congress 2019 TCL mostrerà per la prima volta e in anteprima mondiale il portafoglio prodotti con display flessibile e la nuovissima tecnologia brevettata DragonHinge.
Realizzati con il supporto di CSOT, società affiliata di TCL, questi dispositivi mobili pieghevoli utilizzano dei display Amoled flessibili creati su misura. Con l’aggiunta della tecnologia proprietaria DragonHinge si crea il meccanismo ideale che permette agli schermi di piegarsi e chiudersi, per poter soddisfare diverse necessità di utilizzo.
L’impressione, tuttavia, è che integrare la tecnologia “flessibile” in uno smartphone non sia ancora un’operazione semplice. E non si tratta solo di scegliere come piegare il dispositivo, ma anche di fornire al telefono un sistema operativo adeguato per queste nuove caratteristiche. Si tratta di speculazioni che affronteremo alla fine della fiera, quando avremo visto anche i dispositivi di Samsung e Huawei.
Anche per quanto riguarda la nuova line-up Flavio Ferraro è stato piuttosto chiaro. Il brand Alcatel continuerà a proporre smartphone dal prezzo abbordabile, adatti dunque alle tasche di chi non vuole spendere 1.000 euro per un top di gamma e nemmeno 400 euro per un dispositivo di fascia media. Si parte così da 79 euro, cercando di accontentare tutti, operatori compresi, e lanciando sul mercato anche modelli senza 4G. Figuriamoci dunque il 5G che per TCL non è una priorità, scommettendo dunque su un’evoluzione più meditata di questo standard che al momento rimane un’incognita per diffusione e prezzi di vendita (oltre che per limitazioni tecnologiche ancora presenti). Certo, la concorrenza fa a gara per “strillare” la presenza di smartphone flessibile ma si tratta spesso di operazioni di brand awareness e di marketing.