Tim Cook ha recentemente rilasciato un’intervista ad Axios su HBO incentrata sul tema della privacy. Per il CEO di Apple si tratta di “Un diritto umano fondamentale”, come specificato in diverse occasioni.
Cook ha attaccato altre società, tra cui Facebook che ricava denaro dai dati raccolti dai loro utenti, ma non è riuscito a fornire effettivamente una buona ragione per cui Google continua a essere il motore di ricerca predefinito su iPhone. Il colosso delle ricerche paga infatti miliardi di dollari per essere presente su iPhone e, nonostante i problemi di privacy, Apple sembra non avere intenzione di abbandonare la collaborazione.
Semplicemente il migliore
Cook ha spiegato nell’intervista il perché della collaborazione con Google, una decisione basata sul semplice fatto che si tratta del miglior motore di ricerca in questo momento. Tuttavia, l’amministratore delegato ha eluso la questione quando ha discusso delle implicazioni sulla privacy nell’utilizzo di Google nel contesto delle preoccupazioni sulla raccolta e il monitoraggio dei dati.
“Uno: penso che il loro motore di ricerca sia il migliore e questo è molto importante. Ma due: guarda cosa abbiamo fatto con i controlli che abbiamo realizzato. Abbiamo una navigazione web privata. Abbiamo una prevenzione intelligente del tracker. Quello che abbiamo cercato di fare è trovare dei modi per aiutare i nostri utenti nel corso della giornata. Non è una cosa perfetta. Sarei la prima persona a dirlo. Ma ci vuole altro tempo”, ha detto Tim Cook.
Apple stessa ha cercato di migliorare la privacy per i clienti di iPhone e il browser Safari ha ricevuto diversi aggiornamenti in questo senso, tra cui la protezione intelligente del tracker. Tuttavia, Google non ha sempre giocato in modo corretto e la società è stata sorpresa a bypassare il nuovo sistema Safari per consentire agli inserzionisti di tenere traccia degli utenti.