Il rischio di partecipare al festival delle banalità e delle considerazioni scontate e patetiche è altissimo. Eppure, mettendo da parte i “non si fa” e i “se l’è cercata”, riflettere su quanto accaduto a Tiziana Cantone, giovane 31enne di Mugnano, nella provincia di Napoli, impiccatasi questa mattina perché esausta e impotente di fronte alla diffusione virale dei video hard che un po’ per gioco, un po’ per incoscienza, aveva girato insieme al suo partner, è un atto doveroso.
Non per questioni morali o etiche, che in questo momento interessano solo chi quei video li ha incautamente consegnati all’impietoso popolo del Web. Ma affinché sia di monito per chi la Rete la vive forse con troppa leggerezza, noi compresi.
Pagine Facebook, a mo’ di sfottò, continuano a spuntare anche dopo la sua morte. Ironie e parodie di ogni tipo fanno a gara, dicono, con t-shirt a tema e macabre cover per cellulari. E poi quella frase: “Stai filmando? Sì, bravo!”, tanto insulsa quanto fatale, diventata ormai un tormentone.
Eppure la ragazza aveva ottenuto dai suoi legali il diritto all’oblio. Si era trasferita in un’altra città e aveva intrapreso l’iter che l’avrebbe portata a cambiare identità. Il tutto a fronte di un dispendio energetico, emotivo ed economico non da poco.
Tutto ciò non è bastato, oggi, a dissuadere Tiziana Cantone dalla voglia di farla finita. E forse non sarebbe bastato neanche domani, a pezza cucita, né mai. Sì, perché il diritto all’oblio è cosa d’altri tempi. La Rete, quella che fa di noi ciò che vuole, non dimentica. Punto.
Se YouTube, Facebook e altri giganti della condivisione on-line ti ascoltano, eseguono in tempi ragionevoli, cancellano, per quanto possa servire, la stessa cosa non vale con la restante infinità di siti Web i cui server sono dislocati ovunque nel mondo e intestati a chissà chi.
Con questi tutto è più complicato, enormemente difficile, quasi impossibile. L’upload di un video (di un’immagine o di uno scritto), quello che ha inizio non appena si fa clic sul pulsante “invia”, può essere l’inizio delle fine. Abyssus abyssum invocat.