Brutto colpo per Xiaomi! A pochi giorni dalla scadenza del mandato di Donald Trump, l’amministrazione repubblicana ha deciso di colpire nuovamente le forze economiche cinesi aggiungendo nove società alla black list delle aziende legate al governo o all’esercito cinese soprannominate “Compagnie militari comuniste cinesi”.
Tra queste nove aziende ci sono il produttore di smartphone Xiaomi e il social network TikTok.
Una black list diversa da Huawei
Il caso è simile a quello di Huawei di cui conosciamo il calvario iniziato nel 2019 che ha portato alla perdita dei servizi Google. Fortunatamente, la black list in cui si ritrova Xiaomi è diversa da quella che impedisce qualsiasi rapporto commerciale con gli Stati Uniti e nella quale, ad esempio, c’è DJI. In altre parole, Xiaomi non dovrebbe perdere nell’immediato l’accesso all’ecosistema Google.
Questa black list ha lo scopo di impedire il finanziamento di società ritenute dagli USA troppo vicine al governo cinese. Pertanto, tutti gli investitori americani di Xiaomi possono ritirare il proprio capitale dalla società entro l’11 novembre 2021. Dopo tale data, nessun cittadino o azienda americana potrà più acquistarne alcuna parte.
Per tutta risposta, il titolo Xiaomi è precipitato del 10% sul mercato azionario.
Dal 20 gennaio, Joe Biden, il nuovo presidente degli Stati Uniti, potrà revocare questa decisione se non la riterrà opportuna.
La posizione di Xiaomi
In un comunicato stampa ufficiale, Xiaomi nega di avere alcun legame con il governo cinese:
Xiaomi ha rispettato la legge e l’opera in conformità con le leggi e i regolamenti delle giurisdizioni in cui opera. Xiaomi ricorda che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale e conferma di non essere di proprietà controllata o affiliata all’esercito cinese e che non è una “Compagnia militare comunista cinese”. La società adotterà misure adeguate per proteggere i propri interessi e quelli dei propri azionisti.
In uno scenario ben più ampio di quello hi-tech, la Cina è vista dagli Stati Uniti come un “avversario straniero” e l’amministrazione Trump sta cercando di impedire a qualsiasi azienda nella Repubblica popolare di fornire le apparecchiature di comunicazione agli Stati Uniti per evitarne lo spionaggio.
Non c’è dubbio che se Joe Biden dovesse seguire la strada tracciata da Donald Trump, Xiaomi potrebbe unirsi a Huawei e DJI nell’elenco delle attività bannate.