A seguito degli ottimi risultati sugli utili trimestrali da record, TSMC si trova attualmente sotto indagine da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. L’inchiesta mira a verificare se TSMC abbia fornito a Huawei chip per gli smartphone e per l’intelligenza artificiale, nonostante il ban in vigore. Secondo un nuovo rapporto di The Information, il Dipartimento del Commercio avrebbe contattato TSMC per chiedere se stia fornendo chip a Huawei, direttamente o indirettamente.
Nel 2019, il governo degli Stati Uniti aveva inserito Huawei nella lista nera, impedendole di acquistare chip prodotti con attrezzature americane a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale. Tale divieto impedisce inoltre a Huawei di acquistare apparecchiature per la produzione di chip, limitando ulteriormente la sua capacità di approvvigionarsi di componenti per i propri dispositivi.
L’indagine attuale si concentra sul processore Kirin 9000s, utilizzato nella serie Mate 60, e sul nuovo processore AI Ascend di Huawei, entrambi dotati di componenti che non dovrebbero essere accessibili all’azienda cinese in base alle restrizioni vigenti. Huawei ha dichiarato che tutti i suoi nuovi chip provengono dalla Semiconductor Manufacturing International Corp (SMIC), un’azienda cinese.
Tuttavia, alcuni rapporti indicano che un altro chip Kirin, il Kirin 9006C, utilizzato nel laptop Qingyan L450 di Huawei, sarebbe stato prodotto proprio da TSMC.
TSMC ha risposto con una dichiarazione ufficiale in cui afferma di essere un’azienda rispettosa della legge e che “adotterà azioni tempestive per garantire la conformità, incluse indagini interne e una comunicazione proattiva con tutte le parti interessate, comprese le autorità regolatorie e i clienti, qualora necessario”.
Questa vicenda sta attirando molta attenzione, soprattutto per l’importanza strategica che i chip rivestono nell’industria tecnologica globale, e per il ruolo chiave che TSMC svolge come leader nella produzione di semiconduttori avanzati.