Honor

Ufficiale: Huawei ha venduto Honor. Chi è l’acquirente

Huawei ha ufficializzato la vendita di Honor. Con una nota per la stampa l’azienda ha dichiarato:

In un momento difficile in cui tutti gli elementi della tecnologia industriale sono insostenibili e le aziende consumer sono poste sotto enorme pressione, al fine di consentire ai canali e ai fornitori di Honor di continuare [l’attività], Huawei Investment Holding Co., Ltd. ha deciso di vendere l’intero patrimonio aziendale di Honor. L’acquirente è Shenzhen Zhixin New Information Technology.

Il nuovo proprietario di Honor è Shenzhen Zhixin New Information Technology Co., Ltd. che ha firmato un accordo con Huawei Investment Holdings Co., Ltd. per acquisire interamente il business degli smartphone Honor.

L’accordo – secondo le parti – proteggerà gli interessi di consumatori, canale, fornitori, partner e dipendenti. I cambiamenti di proprietà non dovrebbero influenzare la direzione dello sviluppo del brand e l’alta dirigenza di Honor rimarrà per ora invariata.

Chi è l’acquirente di Honor

La società acquirente è costituita da un consorzio (un gruppo di partner di investimento e imprese) di oltre 30 agenti e distributori. “New Honor” supervisionerà le risorse, il marchio, la produzione, la distribuzione, i servizi, le operazioni e le decisioni esecutive. Huawei non deterrà più alcuna quota di Honor, né farà più parte del consiglio di amministrazione dell’azienda.

Sotto l’amministrazione Trump, gli Stati Uniti hanno accusato Huawei di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale, vietando alle società americane di intrattenere rapporti commerciali con l’azienda di Shenzhen. Ciò ha impedito a Huawei di utilizzare componenti americani. In seguito alle disposizione del governo degli States, Google aveva revocato la licenza per i suoi servizi (GMS) sia a Huawei sia a Honor, ostacolandone l’attività comemrciale.

Ora si apre una nuova pagina per Honor che, sotto la nuova proprietà non dovrà più sottostare al bando americano e potrà utilizzare componenti provenienti dagli Stati Uniti, processori compresi.

Huawei, invece, continuerà il percorso di sviluppo del suo ecosistema (l’OS Harmony dovrebbe arrivare sui primi smartphone nel 2021), sperando che il nuovo corso della Presidenza Usa possa nel frattempo ammorbidire le misure prese da Donald Trump.

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Massimo Morandi

Giornalista, milanese, appassionato di tecnologia. Ama viaggiare, la buona cucina e il calcio.