Continua senza sosta il valzer di TikTok. All’inizio di agosto, il presidente Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo per vietare dal 20 settembre 2020 sia TikTok che WeChat dagli Stati Uniti.
Per TikTok, un salvataggio sembrava ancora possibile a condizione che un’azienda americana assumesse la gestione dell’app. I possibili candidati sono Microsoft e Oracle ma sembra che le trattative non stiano andando per il meglio.
Il 20 settembre, TikTok non sarà più disponibile negli app store di proprietà di Google e Apple e non riceverà più aggiornamenti e correzioni, ha dichiarato Wilbur Ross, Segretario del Commercio degli Stati Uniti in un comunicato stampa.
La deadline
Inoltre, l’applicazione non ospiterà più alcuna nuova funzionalità o patch e dovrebbe essere soggetta a un potenziale degrado dell’esperienza utente. Ma il “colpo di stato digitale” dell’amministrazione Trump non si è fermato qui. I leader hanno pubblicato nuove e più severe restrizioni che prenderanno atto il 12 novembre se la piattaforma non risolverà i problemi di sicurezza denunciati dall’amministrazione.
Le suddette restrizioni consistono nell’impedire a qualsiasi società del paese di fornire hosting Internet e altre infrastrutture di rete all’azienda cinese. In altre parole, a partire dal 12 novembre, TikTok non dovrebbe più funzionare negli Stati Uniti se non ci sono accordi.
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WeChat sarà invece sottoposta a restrizioni ancora più stringenti: le nuove regole rendono illegale il traffico Internet da WeChat o l’utilizzo di qualsiasi codice o servizio dall’app, incluso il trasferimento di fondi e la gestione dei pagamenti.
Le accuse
Per quale motivo Donald Trump critica la compagnia cinese ByteDance? Trump sostiene che TikTok sottragga dati agli utenti americani e minacci la sicurezza nazionale. Nel paese dello zio Sam, TikTok ha più di 100 milioni di utenti, di cui una media di 19 milioni al giorno, per 320 milioni di abitanti.
La dichiarazione
“Le azioni di oggi dimostrano ancora una volta che il presidente Trump farà tutto ciò che è in suo potere per garantire la nostra sicurezza nazionale e proteggere gli americani dalle minacce del Partito comunista cinese”, ha affermato il segretario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross. “Su indicazione del Presidente, abbiamo intrapreso azioni significative per combattere la raccolta dannosa dei dati personali dei cittadini americani da parte della Cina, promuovendo al contempo i nostri valori nazionali, le norme democratiche basate su regole e l’applicazione delle leggi e dei regolamenti statunitensi”.