Vodafone sei adegua alla legge 4 dicembre 2017, n.172 per i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive, che impone da aprile il ritorno alla fatturazione mensile.
Prendendosi tutto il tempo messo a disposizione dalle nuove normative, Vodafone ritornerà così alla fatturazione mensile anziché a quella ogni 28 giorni. Lo farà infatti a partire dalla prima fattura emessa dopo il 5 aprile 2018.
Tuttavia c’è una brutta sorpresa: “la spesa complessiva annuale non cambia”, come recita una nota pubblicata sul sito dell’operatore britannico.
Il numero dei cicli di fatturazione si riduce da 13 a 12 e di conseguenza l’importo mensile delle offerte aumenterà dell’8,6%.
Ai clienti che riceveranno la comunicazione in fattura non rimarrà che recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza penali entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione, specificando come causale del recesso “modifica delle condizioni contrattuali”.
Ora sarà interessante se la politica, già intervenuta in modo rapido per vietare la tariffazione ogni 28 giorni, interverrà nuovamente. Nessuno infatti può contestare a un’azienda privata la gestione dei prezzi dei suoi servizi. Tuttavia, la percentuale dell’aumento rispecchia esattamente gli importi che gli operatori avevano cercato di generare con il passaggio ai 28 giorni. In più, se tale pratica dovesse essere messa in atto da più compagnie telefoniche (oltre a Vodafone anche Tim starebbe per ufficializzare gli aumenti), si potrebbe determinare la pratica vietata del “cartello”.
Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi anche dal punto di vista legislativo.